Caserta – Il ‘contrordine’ stavolta, pare sia arrivato dall’alto, direttamente dal leader leghista Matteo Salvini: il simbolo del Carroccio non ci sarà sulla scheda elettorale per le amministrative nel capoluogo. Parlare di Lega, a sud di Roma, fa ancora storcere il naso agli elettori (lo scorso anno solo in cinque comuni campani si presentò il simbolo leghista) e i vertici ne hanno preso atto. Al posto di un simbolo di partito ci sarà un simbolo civico (soluzione che nel 2011 si concretizzò, con scarso successo, in ‘Noi con Salvini’ e nella candidatura del poi ‘mai più pervenuto’ alle cronache Enrico Trapassi).
La scelta è maturata nelle stesse settimane in cui il consigliere regionale leghista Gianpiero Zinzi ha preso atto che anche la civica ‘storica’ ‘Caserta nel Cuore’ non ci sarà. Di fronte alle difficoltà di mettere insieme una lista capace di fare ‘risultato’ come nel 2016 meglio unire le forze confluendo nella civica di partito. Già un mese fa si raccontava di un Giuseppe Cuscunà, individuato come organizzatore della civica zinziana, che aveva sostanzialmente consegnato le chiavi della lista al suo leader. Una scelta obbligata dopo la fuoriuscita di Nicola Garofalo, Emilianna Credentino e Alessio Dello Stritto, che vennero eletti tutti e tre nella lista ‘Caserta nel Cuore’. La mancanza del simbolo leghista sulla scheda elettorale sarebbe politicamente significativa visto che la Lega, a Caserta, può contare su Gianpiero Zinzi nonché sull’europarlamentare e coordinatore regionale leghista Valentino Grant.
E sarebbe la dimostrazione che i vertici leghisti, nazionali e locali, non hanno alcuna intenzione di ‘contarsi’ su questo territorio dove, il problema, più che la presenza della lista nel capoluogo, rischia di diventare l’atteggiamento a macchia di leopardo seguito dagli stessi leghisti. A Santa Maria Capua Vetere, quello che è ancora ad oggi il coordinatore provinciale del partito, Salvatore Mastroianni, si candiderà al seguito del sindaco uscente di centrosinistra Antonio Mirra. Caduto il simbolo cadono, per la Lega e i leghisti, anche la possibilità di esprimere la candidatura a sindaco del capoluogo.
Dunque le due ipotesi finora circolate per la fascia, quella di Pietro Falco per la Lega, e di Giovanni Mancino per gli zinziani, devono considerarsi non più all’ordine del giorno. Si rafforza, in questo contesto, la nuova proposta di Fratelli d’Italia che avrebbe lasciato al suo destino Enzo Bove e Città Futura (che hanno ripreso gli incontri da soli con Caserta Nuova che avrebbe dovuto sostenere la candidatura a sindaco di Anna Gagliardi) per puntare sulla candidatura rosa di Mirella Corvino per contrastare la già ovvia scelta di Forza Italia. I berlusconiani, ad oggi, dovrebbero indicare il candidato sindaco a Caserta e il nuovo dominus Carlo Sarro avrebbe già chiarito che il candidato di Forza Italia è l’ex sindaco Pio Del Gaudio, nome che fa accapponare la pelle, ancora ad oggi (perché la politica è l’arte dell’impossibile) alla Petrenga e alla stesso Zinzi che dai Corvino (Mirella e Pasquale), alle Regionali, era sostenuto.