NAPOLI – Un patto di non belligeranza, quello tra Catello Maresca e Vincenzo De Luca, che sta incanalando le prossime elezioni comunali di Napoli, sui binari di una competizione assolutamente inedita nei contenuti, e che potrebbe portare a una vera e propria rivoluzione nei classici schieramenti politici. A quanto apprende Cronache di Napoli, il nervosismo del centrodestra, e in particolare di Forza Italia, nei confronti del magistrato partenopeo, lascia totalmente indifferente Maresca.
Da alcuni giorni, giornalisti vicini all’ala di Forza Italia capitanata da Stefano Caldoro, stanno criticando Maresca in maniera durissima. Il motivo? Semplice: il magistrato non è assolutamente disposto a fare da testa d’ariete per i loro attacchi al presidente della Regione. La sua intenzione, se fosse eletto sindaco, è fare il contrario di quanto ha fatto e continua a fare Luigi De Magistris, che con la sua continua campagna contro De Luca è riuscito ad ottenere le sponda politica di Caldoro e Fulvio Martusciello, i cui riferimenti in consiglio comunale lo hanno salvato puntellando la maggioranza ormai numericamente in crisi. Maresca vola alto, e se dovesse diventare sindaco il suo rapporto con la Regione sarebbe all’insegna della collaborazione istituzionale.
Inoltre, Caldoro e Martusciello non digeriscono l’ottimo rapporto tra Maresca e il ministro per il Sud, Mara Carfagna, che è stata la prima a indicare il magistrato napoletano come possibile candidato, prima alle regionali e poi alle comunali di Napoli. Anche per questo clima di reciproco rispetto tra Maresca e il governatore, diversi leader delle liste civiche che alle scorse regionali hanno fatto parte della coalizione di De Luca stanno avendo contatti con Maresca.
In sostanza, se Pd e M5S andassero avanti per la propria strada, mandando in frantumi la coalizione delle regionali e puntando su un candidato imposto da Roma, le civiche di ispirazione moderata, liberale e centrista, e probabilmente anche Italia viva, busserebbero alla porta di Maresca, che proprio per non alterare il carattere civico della sua candidatura ha già detto chiaramente al centrodestra di non volere simboli di partito. Tanto che il magistrato ha incontrato tanti esponenti provenienti dal centrosinistra e non solo, anche chi ha sostenuto Luigi De Magistris. Avrebbe incontrato, circa due settimana fa, anche il capogruppo di Sinistra in Comune, Mario Coppeto, in ogni caso proiettato verso il tavolo Pd-M5S. Ma se dovesse saltare il tavolo, nulla è dato per scontato.
Anche il consigliere comunale Ciro Langella ha preso contatti con l’entourage di Maresca. Ma torniamo ai moderati. “De Luca”, spiega un big di una lista di centro, “è preoccupato per lo sbandamento del Pd, che sembra sempre più l’alleato di minoranza del M5S. Se il candidato per le comunali di Napoli fosse un grillino o comunque un nome imposto dall’alto, si disinteresserebbe delle elezioni, e a quel punto noi ragioneremmo con Maresca”. Il centrodestra napoletano è in uno stato di crisi profonda: non è certo un caso se Lega e Forza Italia non vedono l’ora di rinunciare ai propri simboli, evitando di correre il rischio di rimediare una solenne bastonatura elettorale, così come accaduto alle regionali.
Discorso diverso quello di Fratelli d’Italia, che invece a rinunciare al simbolo non ci pensa nemmeno: il partito di Giorgia Meloni è pronto a candidare a sindaco Sergio Rastrelli. “A Maresca”, confida una fonte molto informata, “una candidatura di Rastrelli potrebbe fare comodo, perché caratterizzerebbe ancora di più la sua discesa in campo come esperienza puramente civica e aperta a protagonisti del mondo delle imprese, delle associazioni e dei professionisti di ogni parte politica”.