Elezioni, Berlusconi: “Flat tax al 23% all’inizio, poi fino al 15%”

"La flat tax? Sono quasi 60 credo i paesi che l'hanno adottata e non vediamo come una cosa che ha funzionato dovunque è stata applicata da noi non possa funzionare".

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse in foto Silvio Berlusconi

ROMA – “La flat tax? Sono quasi 60 credo i paesi che l’hanno adottata e non vediamo come una cosa che ha funzionato dovunque è stata applicata da noi non possa funzionare. Per noi deve essere al 23% per l’inizio, perché poi quando si verificherà come andranno le cose per quanto riguarda le entrare dello Stato, si potrà scendere anche più sotto, al 15% che adesso è propuganto da Matte Salvini”. Così il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, nell’intervista che andrà in onda questa sera a ‘Porta a Porta’ su Rai1. “Già possibile fare una riforma di questo genere nel primo anno di governo? Assolutamente sì – risponde il Cav – perché porta immediatamente dell’aumento delle entrate allo Stato perché a poco a poco viene fuori tutto il Pil sommerso che in Italia gli economisti calcolano che sia un importo molto elevato. Essendo una tassa che si sente giusta e ragionevole, non ci sarà più una spinta da parte di chi ora non dichiara a pagare la tassa per tutto il suo reddito”. “Agevola i redditi più alti? Come vuole la Costituzione ci sarà una progressività – sottolinea quindi – perché accanto alla flat tax al 23% noi dobbiamo introdurre una norma che renda i redditi fino a 13mila euro esenti da qualunque tassa. Facciamo un esempio, se una persona guadagna 14mila euro, 13mila sono esenti e pagherà le tasse solo su mille euro uguale a 230 euro. C’è quindi assolutamente una convenienza anche per i redditi bassi e medio-bassi”.

LaPresse

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