TORINO – “Credo che tutto si possa affermare tranne che il Pd sia un partito populista. Potrà avere mille difetti, ma questo proprio no”. Così Goffredo Bettini della direzione nazionale de Partito Democratico in un intervento su La Stampa indirizzato al direttore della testata, Massimo Giannini, dopo che “nel suo articolo pubblicato ieri sul giornale che lei dirige, il professor Recalcati, debbo dire con garbo, mi consegna al mio ineluttabile destino di populista”. “Il sottoscritto – ricorda Bettini – viene da una tradizione politica, quella dei comunisti italiani, nella quale un dirigente raffinatissimo e di grande rilevanza come Paolo Bufalini, appena fui eletto giovanissimo segretario della federazione del Pci di Roma, mi disse: ‘Goffredo, ricordati: devi combattere su due fronti. Quello dei tuoi avversari di destra e quello del plebeismo, che devi inglobare ma trasformare in popolo cosciente’. Per non parlare poi dell’attuale segretario del Pd Enrico Letta: forse il solo leader politico italiano davvero esente, persino nel suo modo così rigoroso e pacato di presentarsi, dal contagio del virus populista”.
(LaPresse)