TORINO – L’obiettivo, per Carlo Calenda, resta lo stesso: “Evitare che dalle urne esca una maggioranza di destra”, quindi gettare le basi per “un governo di unità nazionale con reincarico a Mario Draghi”. Alla indisponibilità del premier, in fondo, il leader di Azione non crede: “Che altro avrebbe potuto dire?”. Nella serie di interviste del vicedirettore Venanzio Postiglione che, su CorriereTv, pone ai leader anche domande dei lettori, ieri toccava a Calenda, che guida la lista che riunisce Azione e Italia viva di Renzi. “Se grazie a noi non si formerà una maggioranza di centrodestra – sottolinea -, tutti si renderanno conto che serve un governo di unità nazionale, possibilmente a guida di Mario Draghi. Interpellato ha detto di no? Altro non poteva dire, come è ovvio. Letta sta facendo una campagna divisiva e sbagliata. E non chiarisce con chi governerebbe: non con i suoi alleati, non col M5S, allora con chi, con il mago Zurlì? Quello al Pd è un voto buttato perché non è in grado di fare una proposta di governo”.
(LaPresse)