ROMA – Matteo Salvini “ha ribaltato il partito ma gli è andata male. Torniamo ad occuparci della questione settentrionale, come fa Zaia”. Lo ha detto l’ex ministro leghista, Roberto Castelli, in un’intervista a La Stampa. “Il sogno di Matteo Salvini di fare il premier finisce qui. Paga la sua incoerenza, non è più credibile”, ha detto ancora Castelli aggiungendo che Salvini cadrà “non a brevissimo. Si arroccherà nel fortino, ma se continuerà con questo partito centralista allora nascerà qualcosa di nuovo. Magari sarà un partitino, ma almeno si attraversa il deserto e si riparte dalla questione settentrionale”.
Su un eventuale avvicendamento alla guida della Lega con l’attuale presidente del Veneto, Luca Zaia, Castelli spiega che “è uno dei papabili. Con gli altri governatori è uno dei difensori della linea che auspico”. Su Umberto Bossi fuori dal parlamento l’effetto è “tristissimo” secondo Castelli che aggiunge “sono stato il primo a proporlo senatore a vita”. Su Giorga Meloni, l’ex ministro leghista afferma “è stata paziente, abile e coerente. Ha preparato bene la strada con un cammino lungo. L’elettore non è stupido, capisce se persegui una strategia o salti da una posizione all’altra”.
(LaPresse)