ROMA – Domani uniti, poi ognuno per sé in occasione dell’ultimo giorno utile di campagna elettorale prima del voto di domenica. Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e i centristi di Noi moderati si ritroveranno domani a piazza del Popolo, a Roma, per la chiusura congiunta del centrodestra. L’evento è stato intitolato ‘Insieme per l’Italia’ per testimoniare la compattezza di una coalizione che punta a governare il paese per i prossimi 5 anni nonostante alcuni distinguo emersi nel corso delle ultime settimane, come ad esempio sulla crisi energetica, col segretario della Lega a chiedere a più riprese di mettere subito sul tavolo 30 miliardi di euro a debito per arginare il caro bollette e la presidente di Fdi a bocciare il ricorso allo scostamento perché ritenuto “un pozzo senza fondo”.
Ad accomunare Meloni e Salvini, alleati-rivali di questa campagna elettorale, c’è invece la scaramanzia. Nessuno dei due infatti vuol cantare vittoria prima del tempo. La leader di Fdi si dice “un po’ spaventata da questo racconto che abbiamo già vinto anche perché – rimarca – la democrazia italiana ci ha sempre regalato un sacco di sorprese…”. Simile il discorso del Capitano leghista che preferisce non sbilanciarsi: “Tutti dicono che il centrodestra ha già vinto, ma io sono un tifoso del Milan e ricordo una finale di Coppa dei Campioni dove alla fine del primo tempo andammo negli spogliatoi in vantaggio per 3-0 con qualcuno che già preparava i festeggiamenti. Risultato: abbiamo perso ai rigori”, e il riferimento è al ko dei rossoneri con il Liverpool nel 2005 a Istanbul.
Un altro aspetto su cui c’è sostanziale unità di vedute è poi quello che riguarda la squadra di governo, da non anticipare in alcun modo. “Abbiamo un po’ di nomi, ma non li dichiariamo. Neanche uno? Manco mezzo…”, afferma sorridendo tirando in ballo sia la “scaramanzia” sia il fatto che “non mi piace parlare di poltrone. Le battaglie vanno combattute, poi per carità sono ottimista sull’esito di queste elezioni ma senza dare nulla per scontato fino al 25. Ne parleremo dopo”. Quando l’esito del voto avrà delineato in maniera inequivocabile i nuovi rapporti di forza all’interno della coalizione.
Certo, anche dalle parti di via Bellerio si ragiona su eventuali possibili ministri, “alcune idee le ho” conferma Salvini, ricordando che “la Lega in passato si è occupata di Agricoltura” e che “una come Giulia Bongiorno ribalterebbe la giustizia”. E il Viminale, dicastero inserito tra ‘desiderata’ leghisti? “Ho troppo rispetto per il voto degli italiani per dire chi fa cosa” si limita a rispondere Salvini, ribadendo di avere comunque “le idee abbastanza chiare”.
Un velo di mistero resta anche sulla location scelta dal segretario del Carroccio per l’appuntamento che farà calare il sipario sulla campagna elettorale della Lega. I tre leader, infatti, dopo la reunion di domani in Piazza del Popolo saranno protagonisti venerdì di eventi distinti. La presidente di Fdi si recherà all’Arenile di Bagnoli per un comizio intitolato ‘Coordinate per il futuro – Meloni incontra la Generazione Z a Napoli’; Berlusconi tornerà invece a Milano (al Teatro Manzoni) per l’atto finale della campagna di Forza Italia. Lavori in corso infine per la chiusura di Salvini con la Lega impegnata a preparare “un’iniziativa da record con l’obiettivo di coinvolgere almeno un milione di persone”.(LaPresse)