BERLINO – Termina l’era Merkel durata 16 anni. In Germania dalle urne c’è la vittoria, seppur risicata, della Spd di Olaf Scholz davanti Cdu/Csu. Ferma l’Unione al 24,1%. Ai Verdi va un importante 14,8% dei consensi, davanti alla Fdp, all’11,5%. Alla destra nazionalista (Afd) di Jörg Meuthen e Alexander Gauland è andato il 10,3% delle preferenze. Del nuovo Bundestag fa parte anche la Linke, seppur al di sotto della soglia di sbarramento del 5%. Il partito di estrema sinistra ha ottenendo tre mandati diretti nel sistema elettorale tedesco caratterizzato da un sistema misto proporzionale con una componente maggioritaria.
I vincitori
Ora tocca a Spd, Verdi e Liberali guidare il governo. “Un grande successo per l’Spd – ha dichiarato Scholz -, di cui sono molto grato. Gli elettori hanno espresso la loro volontà in modo molto chiaro: hanno rafforzato Spd, Verdi e Liberali. E questi tre devono guidare il nuovo governo, mentre Cdu e Csu non hanno soltanto perduto molti voti, ma hanno anche avuto il messaggio dagli elettori che adesso non potranno più stare al governo, ma dovranno andare all’opposizione”.
Il cambiamento
I dati confermano che il partito di Olaf Scholz ha perso quasi 9 punti percentuali rispetto al risultato del 2017. “Sono contento del risultato – ha aggiunto il vincitore – e che le cittadine e i cittadini hanno deciso che l’Spd prendano quota ovunque, è comunque chiaro – ha concluso – che i cittadini vogliano un cambiamento, e che il prossimo cancelliere si chiami Olaf Schol”.
I delusi
Non si rassegna alla sconfitta Armin Laschet: “Il risultato per ora non è affatto chiaro. Noi metteremo ogni impegno per formare un governo a guida Unione”. Calo della Csu in Baviera, il partito di Markus Soeder, gemello della Cdu nella regione di Monaco, si è fermato al 31,7%, il peggior risultato dal 1949 (29,2%).