La Francia si prepara a una tornata elettorale storica, con il voto parlamentare che potrebbe vedere, per la prima volta, l’elezione di un governo di estrema destra, in netta contrapposizione al presidente Emmanuel Macron. Dopo il terremoto politico seguito alle elezioni europee, tutti gli occhi sono puntati sui risultati di queste elezioni, che potrebbero ridisegnare il panorama politico del Paese.
I primi a recarsi alle urne sono stati i cittadini dei territori d’oltremare, in particolare quelli della Nuova Caledonia, situata nel sud del Pacifico. L’affluenza nell’arcipelago è stata sorprendentemente alta, con un tasso di partecipazione più che raddoppiato rispetto alle elezioni del 2022. La Nuova Caledonia elegge due deputati, e il loro voto potrebbe dare un’indicazione preliminare delle tendenze nazionali.
Alle 8 di questa mattina, i seggi sono stati aperti anche nella Francia metropolitana, dove 49 milioni di elettori sono chiamati a esprimere il loro voto. Secondo i sondaggi, il Rassemblement National (RN), guidato da Marine Le Pen, è il grande favorito. Tuttavia, rimane l’incertezza sul raggiungimento della maggioranza assoluta di 289 seggi necessari per formare un governo senza necessità di coalizioni.
Se il Rn dovesse raggiungere l’obiettivo, Marine Le Pen potrebbe imporre a Macron una coabitazione di governo, scegliendo Jordan Bardella come primo ministro. Questo scenario segnerebbe un cambiamento radicale nella politica francese, portando al potere un governo di estrema destra per la prima volta nella storia della Quinta Repubblica.
Tuttavia, se nessuno dei tre principali blocchi in corsa dovesse ottenere la maggioranza assoluta, il presidente Macron si troverebbe di fronte a un’Assemblea nazionale frammentata. Questo potrebbe portare a uno scenario di forte instabilità politica, con il rischio concreto di un Paese ingovernabile.