STOCCOLMA – I sovranisti svedesi avanzano. L’estrema destra, stando ad exit poll e primi dati reali, si avvicina al 20% e diventerà probabilmente determinante per le scelte del nuovo governo. In testa, col 30% delle schede scrutinate, ci sono i socialdemocratici con il 28,5% (-3%); la seconda piazza se la contendono i conservatori e i sovranisti di Svezia Democratica, entrambi poco sopra il 18%. Poi i centristi con il 9 e gli ex comunisti che li tallonano.
Tensioni e intimidazioni
Giornata carica di tensioni anche per alcuni episodi che sono stati denunciati. Nel pomeriggio sono state segnalate intimidazione compiute da esponenti di formazioni filo naziste. Alcuni membri del Movimento di resistenza nordica si sono introdotti in alcuni seggi, cercando di fotografare elettori, schede e giornalisti nelle località di Boden, Ludvika e Kungalv.
Le preoccupazioni Ue
Vigilia caratterizzata dai timori della Comunità per possibilità, forte, che la destra sovranista possa ritagliarsi uno spazio importante in questa tornata. Difficile che il partito guidato da Jimmie Akesson possa arrivare subito alla vittoria. I sondaggi lo portano fra il 20-23%, mentre i socialdemocratici sono qualche punto più avanti. Il partito del premier Stefan Löfven probabilmente incasserà il personale peggior risultato della sua storia. In mezzo alle due fazioni potrebbe piazzarsi Ulf Kristerssson con i suoi Moderati.
Una ‘nuova’ destra estremista
La destra sovranista di Akesson è raccolta sotto il simbolo dei Democratici svedesi. Un partito che ha fatto della lotta all’immigrazione il suo spot elettorale. Una tematica che, se arriva anche nella città modello Svezia, civile e aperta, ne fa capire la serietà e la pericolosità (per come viene utilizzata). Akesson è alla sua quarta candidatura dal 2012: gli va dato il merito di aver rimodulato il partito, eliminando, almeno a voce, le frange razziste e neonaziste sui cui si ergeva il gruppo negli anni passati. Il suo lavoro, intelligente e mirato questo gli va dato atto, ha portato il partito a picchi mai raggiunti, con un’impennata che potrebbe essere una rampa di lancio per l’imminente futuro.
Akesson ‘mal visto’ come Salvini e Le Pen
L’Ue non vede di buon grado, ovviamente, gli euro scettici. E Akesson in Svezia è come Salvini per l’Italia o Le Pen in Francia. Un gruppo di politici che però sta tessendo rete nel Vecchio Continente e che, timori europei a parte, sta avanzando. La posizioni degli elettore svedesi si inizierà a capire questa sera, alle 20, quando sono previsti i primi exit poll. Si prevede una grande affluenza alle urne in tutta la giornata: la Svezia, di solito, super l’80% (circa 86%).