Elezioni, non c’è spazio per i casertani

Elezioni, non c'è spazio per i casertani
Elezioni, non c'è spazio per i casertani

CASERTA –

CASERTA (Roberto Della Rocca) – Il quadro delle alleanze elettorali e politiche in vista delle elezioni del 25 settembre si è ormai delineato. L’accordo tra Carlo Calenda, Matteo Renzi, Clemente Mastella, Federico Pizzarotti, e una serie di sigle politiche ‘minori’ e ‘locali’ (a partire da quella del Partito Repubblicano), è ormai chiuso. Il terzo polo (solo il 26 settembre si capirà se aggiungere la seconda elle) è servito. Nella sua organizzazione elettorale, tanto il terzo polo quanto le altre forze coinvolte, dovranno tenere conto del desiderio dei leader di riportare in parlamento i fedelissimi. Insomma la scure dello ‘straniero’ in lista è diventata una realtà ingombrante con cui convivere. Come Cronache ha cercato di raccontare nelle settimane passate, ad esempio, la candidatura di Raffaella Zagaria sarebbe stata direttamente proporzionale alla capacità di Renzi di non candidarsi a vuoto. L’accordo con Azione e Noi di Centro, e il prospettato listone centrista, sembra poter garantire una certa rappresentanza. La Zagaria non si candiderà per andare a Roma ma per spedirci il presidente del partito Ettore Rosato che sarà candidato prima di lei (e di tutti gli altri) nel listino proporzionale che recepirà voti dalle province di Caserta e Benevento. Qui la moglie di Clemente Mastella otterrà il collegio uninominale Caserta Benevento dove il leader sannita non vede l’ora di incornare il segretario del Partito Democratico. Un altro illustre candidato nazionale dovrebbe essere Lorenzo Cesa che occuperà, ironia della sorte, il posto al collegio uninominale di Caserta-Marcianise-Capua su cui aveva messo gli occhi Gianpiero Zinzi, che potrà fare il capolista del listino plurinominale proporzionale (salvo imbucati dell’ultima ora). A fare concorrenza agguerrita alla Lega sul territorio, sarà anche Forza Italia che ha deciso di riempire i primi due posti del listino plurinominale per la Camera con Antonio Tajani e Marta Fascina. I primi due posti del plurinominale per il Senato, invece, toccheranno a Silvio Berlusconi e ad Annamaria Bernini. Ogni commento sarebbe superfluo. Dietro di loro troveranno spazio Carlo Sarro e Massimo Grimaldi (nella foto) (quest’ultimo potrebbe perdere l’uninominale Aversa-Mondragone-Sessa che potrebbe finire a Lega o FdI). Pare completamente disinteressato alle vicende campane, invece, il segretario dem Letta. Prevedendo che tra la guerra di Mastella a Benevento e le proteste per la candidatura di Luigi Di Maio sotto le insegne del Pd di Pomigliano (contrappasso dantesco e a tratti horror), la regione diventerà una polveriera, Letta ha tirato i remi in barca e non pare intenzionato a prendersi ulteriori questioni per favorire questo o quell’esponente locale. Dalla segreteria nazionale, comunque, emerge chiaramente l’indicazione di una catapultata d’eccellenza anche per il plurinominale proporzionale Pd: quello di Anna Maria Furlan tondo). Papi e papesse straniere in Terra di Lavoro.

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