ROMA – Apre alle alleanze per le prossime elezioni regionali, il ministro delle politiche giovanili e lo sport del nuovo governo giallorosso, Vincenzo Spadafora, lanciando, di fatto, il guanto di sfida al centrodestra a livello territoriale
La proposta
“Credo che la strada aperta con le civiche – ha detto – debba essere percorsa per tutte le altre elezioni regionali. L’Umbria è importante ma ci sono nove Regioni che vanno al voto”. E su Di Battista a cui non è andato giù l’accordo col Pd, dice: “Dobbiamo essere responsabili”.
L’apripista Di Maolo
E l’esempio di quanto afferma Vincenzo Spadafora viene dall’Umbria: Francesca Di Maolo dopo un tira e molla è la candidata alle regionali umbre di Pd e M5S del prossimo 27 ottobre. Avvocatessa, 49enne di Spoleto, considerata molto vicina al mondo cattolico lavora ad Assisi in qualità di presidente dell’Istituto Serafico. Ha conseguito la laurea in legge presso l’Università di Perugia, Di Maolo è referente di Aris Umbria, l’associazione che riunisce istituti di ricovero, case di cura e centri di riabilitazione. E, salvo improbabili cambiamenti dell’ultim’ora, sarà proprio Di Maolo a guidare il centrosinistra nelle elezioni regionali contro il candidato del centrodestra, la leghista Donatella Tesei, vero osso duro.
La conferma
La candidatura è stata confermata anche dal commissario del Pd in Umbria, Walter Verini, che solo qualche giorno fa aveva chiarito: “Francesca Di Maolo è uno dei nomi su cui è possibile trovare un accordo”. In realtà il Pd avrebbe voluto candidare Andrea Fora, alle prese con alcuni problemi giudiziari e bocciato per questo dai 5 Stelle.