CERNOBBIO (COMO) – Risuona dal Forum Ambrosetti di Cernobbio il ‘refrain’ leghista della sede del Ministero al Nord. Una tentazione dal sapore federalista, non nuova di certo. E’ stato Matteo Salvini durante il dibattito-confronto con gli esponenti politici, Carlo Calenda, Giuseppe Conte, Antonio Tajani, Giorgia Meloni, Enrico Letta, nell’ultima giornata di lavori del simposio sulle rive del Lago di Como, a lanciare l’idea. “Propongo – ha detto l’ex ministro dell’Interno – un Ministero per l’Intelligenza artificiale, l’Innovazione e la Digitalizzazione a Milano”.
L’idea, ha spiegato il leader leghista, è quella di “radunare competenze sparse, senza togliere nulla a nessuno. Un ministero a Milano dove ci sono brevetti e grandi sedi, sarebbe offrire un di più, è il bello dell’autonomia”. L’ispirazione, a 11 anni dalla inaugurazione nel luglio 2011 delle sedi distaccate dei dicasteri di Economia, Semplificazione e Riforme aperte a Monza a Villa Reale finita poi in una querelle istituzionale, sarebbe venuta in queste ore a Salvini da una chiacchierata con uno dei partecipanti al forum Ambrosetti.
“Non dico chi è, se no lo rovino – ha raccontato Salvini che ha spiegato di averlo poi ringraziato dell’idea inviandogli un messaggio in cui lo ha chiamato ‘ministro, “perché qui ci potrebbe essere almeno una decina di persone che sarebbero in grado di dare un contributo al prossimo governo”. La memoria torna a quei cento metri quadrati a Monza attorno ai quali fra luglio e settembre del 2011 si scatenò una polemica culminata in uno scontro istituzionale fra il Presidente della Repubblica Napolitano e l’ex premier Berlusconi.
A colpi di carte bollate, con una dichiarazione di incostituzionalità fatta dall’allora capo dello Stato per violazione dell’articolo 114, quello che sancisce Roma capitale. La battaglia leghista in nome del federalismo in passato registrò anche l’idea della Rai del Nord, mirata allo spostamento di Rai 2 a Milano. Oggi a Cernobbio Salvini ha rispolverato la tentazione leghista del Ministero al nord, questa volta sotto il Duomo. E dopo avere incassato il plauso del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana che ha giudicato la proposta “interessante, necessaria e, ovviamente, utile”, il leader del Carroccio ha trovato un endorsement anche dal fronte del centrosinistra, dal sindaco di Milano, Beppe Sala.
“Il nostro Paese ha tanto bisogno di innovazione. Ma di un’innovazione che trovi poi una rapida applicazione nelle nostre realtà produttive. L’Italia dipende, come purtroppo in modo significativo anche l’Europa, da risorse e know how appannaggio di potenze straniere. Dobbiamo essere più autonomi relativamente alle fonti energetiche, ai semiconduttori, alla gestione trasparente dei dati, alle regole per la trasformazione ambientale”, ha scritto il sindaco del capoluogo lombardo su Fb.
“Questa è la vera sovranità su cui possiamo costruire il nostro futuro. Penso che abbia quindi senso immaginare un ministero dell’Innovazione a Milano purché in abbinamento con il ministero dello Sviluppo Economico. Solo così potremo contare su un’innovazione molto concreta e agganciata allo sviluppo di nuovi processi industriali. Sarei lieto di discuterne con chi fosse veramente determinato a perseguire tale via e non solo a non farne argomento di campagna elettorale. Ovviamente anche con l’Onorevole Salvini”, ha aggiunto Sala.
Ma Salvini con la sua proposta non ha raccolto solo fan. “Direi che c’è il luminoso precedente di Calderoli e della Reggia di Monza. Il Governo risiede nella Capitale. Spostarne un pezzo genera solo complicazioni, costi e inefficienze. Che lo dica Salvini che ne spara una al secondo pure pure, che lo riprenda Sala è grave”, ha scritto su Twitter il leader di Azione Carlo Calenda. E le reazioni arrivano anche dal Sud. “Salvini propone un Ministero dell’Innovazione a Milano. Ancora una cosa contro il Sud.
Io propongo la sede a Benevento di un nuovo Ministero per le Aree Interne Italiane, che lavori per le infrastrutture e l’aumento demografico. Esistono tutte le condizioni”, ha dichiarato il segretario nazionale di Noi Di Centro, Clemente Mastella. L’esponente e parlamentare dem Filippo Sensi ha scelto Twitter per io suo affondo: “Ricominciamo con lo spostamento dei ministeri, come quella triste caricatura del Parlamento padano – scrive -. Si può parlare di cose serie, invece della solita greatest hits, vecchia vent’anni?”.(LaPresse)