Elezioni. Uninominali, alta tensione in Campania: Lega e Fi forzano la mano

Sarro verso l’esclusione, collegio impossibile per Caldoro. De Siano spera nel Cav

NAPOLI (Francesco Foco) – Un giorno per chiudere. Il centrodestra è ancora senza accordo. Ieri durante il vertice tenuto a Roma in via della Scrofa, sede nazionale di Fratelli d’Italia, i tre partiti non hanno raggiunto l’intesa sulla spartizione dei collegi uninominali. La situazione è molto tesa, perché da questa divisione dipenderanno molti rapporti di forza dopo le elezioni.
Intanto le grandi manovre in Campania avanzano. Soprattutto in casa Azzurra. Partiamo da chi è in bilico. In primis Stefano Caldoro: al capo dell’opposizione in consiglio regionale non è stato concesso un posto sicuro nel listino. Dovrà vedersela in un collegio uninominale, uno dei pochi contendibili dal centrosinistra: quello di Napoli città, dove i tre partiti di centrodestra hanno raccolto pochissimi voti alle ultime tornate. Sembra ormai fuori dai giochi, invece, Carlo Sarro. Mentre all’uscente Antonio Pentangelo pare sia riservato un posto nel listino, forse quarto e dunque in una posizione ai limiti dell’impossibile. Per gli altri uninominali di Napoli, invece, ci sono vari profili. Su tutti quello di Franco Silvestro, braccio destro di Fulvio Martusciello: quello di Torre del Greco, ad altra probabilità di elezione. La consigliera regionale Annarita Patriarca dovrebbe scendere in campo in un listino a tirare la carretta. Verso un uninominale anche Michela Rostan. Si gioca una possibilità in uno dei collegi napoletani anche il consigliere regionale Salvatore Guangi, mentre non è ancora definito il futuro di Catello Maresca. L’ex candidato sindaco di Napoli potrebbe tanto essere candidato nel capoluogo di regione quanto ad Aversa, in Terra di Lavoro, dove pure ha un legame molto forte. E dovrebbe essere una candidatura sì in quota Forza Italia, ma condivisa da tutti gli alleati. Infine, spera nella benevolenza di Silvio Berlusconi l’ex coordinatore regionale Domenico De Siano. Presto spiegato: il Cav potrebbe rinunciare alla doppia candidatura in entrambi i collegi senatoriali della Campania, lasciando la doppia candidatura solo ad Annamaria Bernini. Così resterebbe un posticino a De Siano praticamente blindato. Si vedrà.
Molto diversa la situazione in casa Lega. Il Carroccio ha pochi candidati, la rielezione dei due uscenti Gianluca Cantalamessa e Pina Castiello non dovrebbe affatto essere un problema. Curiosa, però, la collocazione della deputata. Matteo Salvini l’avrebbe dirottata verso il collegio uninominale di Eboli, nel Salernitano. Collegio blindatissimo, ma la Castiello vive altrove. Tant’è.
E poi c’è Giorgia Meloni. Fi e Lega stanno forzano la mano, giocando di sponda, per non concedere tutti i collegi uninominali certi a FdI. I meloniani, chiaramente, spingono per il contrario. Un braccio di ferro assai complesso. Intanto sembra che la leader del primo partito di coalizione secondo i sondaggi abbia una riserva di candidature della società civile da mandare in campo. Voci romane, ad esempio, parlano da tempo di una candidatura del direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano. Nel frattempo, ha chiesto a tutti i consiglieri regionali di scendere in campo e tirare la lista, anche in posizioni non eleggibili: da Michele Schiano a Carmela Rescigno passando da Alfonso Piscitelli a Nunzio Carpentieri. A Napoli sembra scontata la candidatura blindata di Sergio Rastrelli, coordinatore provinciale. E poi c’è la quarta gamba, quella del governatore ligure Giovanni Toti, che in Campania conta su Michele Pisacane e sul figlio Raffaele, consigliere regionale in maggioranza con Vincenzo De Luca.
Intanto, occorre sottolineare il passo indietro di Gaetano Quaglieriello, che non sarà ricandidato: “Ho deciso di mettere il mio seggio a disposizione del partito e di non candidarmi a queste elezioni. Non e’ certo una scelta di disimpegno: resto accanto a tutti voi nelle mie funzioni di coordinatore nazionale di Italia al Centro”.

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