WASHINGTON – La più grande piattaforma online, Google, non vuole interferenze nelle prossime elezioni negli Stati Uniti. A novembre, infatti, ci saranno le votazioni di metà mandato e il ‘caso’ Facebook scotta ancora. Mark Zuckerberg, nei mesi scorsi, fu accusato di non riuscire a tenere sotto controllo i dati utilizzati dal suo social network. A far scattare l’allarme la contestata violazione delle privacy durante la campagna elettorale che ha poi portato alla vittoria l’attuale presidente Donald Trump. L’azienda Cambridge Analytica, che ha avuto importanti rapporti con alcuni dei più stretti collaboratori di Trump, avrebbe prelevato da Facebook un’enorme quantità di dati. Google non vuole fare la stessa ‘fine’.
Chiusi account e canali youtube
La piattaforma di Mountain View sa bene quanto la vicenda abbia pesato sulle quotazioni in borsa di Facebook. Ora, a pochi mesi dalle elezioni di metà mandato negli Usa, vuole cautelarsi. Google ha infatti annunciato di aver chiuso oltre 50 account e canali riconducibili all’emittente di Stato iraniana ‘Irib’, Islamic Republic of Iran Broadcasting. Non vuole interferenze di governi stranieri alle prossime votazioni e per questo ha iniziato con una ‘pulizia’ dei canali sospetti.
I canali creati da attori vicini all’emittente iraniana
Stando a quanto riferito dal vicepresidente per le relazioni internazionali di Google, Kent Walker, i canali sarebbero stati creati da attori ritenuti vicini all’emittente iraniana. In particolare, Google ha sospeso 39 canali YouTube, 6 blog sulla piattaforma Blogger e 13 account del social Google Plus. Avrebbero diffuso messaggi in lingua inglese negli Stati Uniti, questa la causa principale, fra le altre attività, della chiusura. Un chiaro segnale di pericolo, almeno secondo l’interpretazione di Google, di interferenze nella politica americana. Si tratta, a quanto pare, solo della prima operazione di ‘pulizia’, un’operazione che dovrebbe andare avanti anche nelle prossime settimane con l’obiettivo che tutto fili liscio.