Elisabetta Gregoraci a “Cronache”: “Sono calabrese ma amo Napoli”

Da lunedì in tv con Made in Sud: sul palcoscenico insieme a Biagio Izzo

NAPOLI – Calabrese, innamorata di Napoli in ogni suo singolo aspetto, una vita passata tra cinema, palcoscenico e Tv. Elisabetta Gregoraci è all’alba di una nuova avventura. Lunedì “Made in Sud” ritorna su Rai 2 in prima serata con tante novità, tra le quali il palco condiviso con Biagio Izzo, Fatima Trotta e Stefano De Martino, nell’inedita veste tutta da scoprire di partecipante straordinaria. Nel futuro della Gregoraci c’è un film ed un programma in dirittura d’arrivo, oltre a tanta ansia per il match Napoli-Juve di domenica prossima.

Non c’è Made in Sud senza Elisabetta Gregoraci, sempre presente sul palcoscenico. Quali sono le aspettative e quale sarà il suo ruolo?

Come ha ricordato Carlo Freccero è una sfida che noi tutti accettiamo con serietà, entusiasmo e senza paure. Quest’anno sarà un’edizione nuova. Dopo sette anni ho con un ruolo rinnovato, molto divertente, cucito su di me. Sono impegnata anche su altri fronti lavorativi ma volevo esserci ad ogni costo. Sarò presente in tutte le puntate. Le prove iniziano ufficialmente oggi (ieri, ndr) e ci aspettano cinque giorni no stop in cui scoprirò in cosa consiste la mia partecipazione straordinaria.

Tra le tante novità di quest’anno, anche il quartetto di presentatori. Fatima Trotta, Stefano De Martino, Biagio Izzo e lei. Al debutto insieme vi troverete a vostro agio?

Siamo un quartetto inedito è vero. E’ una delle tante novità e le novità mi hanno sempre affascinato, regalano belle esperienze. “Made in Sud” rappresenta anche un po’ questo: ogni anno è un’esperienza che si rinnova e quest’anno per me lo sarà al quadrato. Sono sicura che io, Fatima, Biagio e Stefano troveremo immediatamente il giusto amalgama. Saremo un cocktail perfetto. E’ una sfida nella sfida.

Parliamo di futuro. Cosa bolle in pentola per Elisabetta Gregoraci?

Ho appena finito un film con la regia di Mimmo Calopresti, “Via dall’Aspromonte”, con Valeria Bruni Tedeschi, Sergio Rubini, che interpreta mio marito nel film, e Marcello Fonte. Siamo al montaggio e sono entusiasta di quest’altra avventura. C’è poi un progetto televisivo che avrà inizio tra soli 25 giorni, oltre ad un altro film che partirà tra pochissimo.

Le sue parole sono piene di entusiasmo. C’è invece un’esperienza, un momento della sua vita lavorativa che, tornando indietro, cancellerebbe?

Io rifarei tutto. Anche le esperienze che non sono state molto belle o entusiasmanti insegnano sempre qualcosa, sono formative. E le posso assicurare che ce ne sono state. Le ‘cattive esperienze’ per certi versi sono più utili delle grandi soddisfazioni. Rifarei tutto.

Viceversa, quale è l’esperienza più bella o entusiasmante che conserva?

Nel cinema, l’esperienza di interpretare Mata Hari, un personaggio storico molto complesso. Ma anche quella di lavorare con John Savage, e di essere la protagonista assoluta di questo film: recarmi a Venezia e Los Angeles per presentarlo mi ha donato tantissimo, mi ha arricchito come persona, come attrice, come donna. Dal punto di vista cinematografico è stato un punto cruciale per me. Anche l’ultimo film con Mimmo Calopresti, dove ho lavorato nella mia Calabria è stato un film molto forte.

In Tv invece?

Ogni esperienza mi ha regalato qualcosa. Dai cinque anni di “Buona Domenica” a questi otto in “Made in Sud”, a “Battiti Live” che conduco da due anni: un programma musicale dove si respira un’energia bellissima. Ogni programma mi lascia qualcosa nel cuore, così come le persone e i colleghi che incontro durante il mio lavoro.

Donna del Sud, calabrese, legatissima a Napoli. Come vive il rapporto con la città?

Napoli è una città meravigliosa, mi ha accolto con grandissimo affetto e amore. Dalle persone, ai colleghi, al cibo, alla tradizione, al clima. Napoli per me è una seconda casa in tutto e per tutto. Ma il mio rapporto inizia ancor prima di “Made in Sud”. Io venivo qui a Napoli a vedere gli azzurri di cui sono grande tifosa quando sulla panchina c’era il mitico Edy Reja. Quando sono qui mi sento a casa.

L’addio di Marek Hamsik quindi l’avrà vissuto da partenopea a tutti gli effetti.

Hamsik via? Una tragedia. Per me come per tutti qui in città. Ma fa parte del gioco, guardiamo al futuro. A Marek auguro il meglio, è stato una bandiera e un grande capitano. Sono certa che chi raccoglierà la sua eredità in campo e nello spogliatoio sarà in grado di sostituirlo alla grande.

Tra pochi giorni c’è Napoli-Juve, un pronostico?

Incrocio le dita, non dico altro.

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