Ema, ok ‘condizionato’ da Europarlamento a trasferimento ad Amsterdam

Milano, 15 mar. (LaPresse) – Via libera ‘condizionato’ dal Parlamento europeo al trasferimento dell’Agenzia europea del Farmaco da Londra ad Amsterdam. Il voto degli eurodeputati di Strasburgo (con 507 sì, 112 no e 37 astensioni) ratifica la sconfitta della candidatura di Milano dopo il discusso sorteggio dello scorso 20 novembre. L’approvazione del trasloco di Ema dopo la Brexit è però subordinato ad alcune condizioni legate in primo luogo alla tempistica. L’Europarlamento, infatti, “pressa la Commissione Ue e le autorità olandesi a consegnare le nuove strutture in tempo in modo da assicurare una transizione liscia per l’agenzia e fare in modo che si trasferisca nella sua sede temporanea non più tardi del 1° gennaio del 2019 e nel quartier generale permanente non oltre il 16 novembre del 2019”, si legge in una nota. I parlamentari sarebbero preoccupati del rischio di ritardi nella costruzione del nuovo edificio Vivaldi ad Amsterdam.

Gli eurodeputati hanno anche criticato, chiedendo che non si ripeta in futuro, la procedura scelta per l’assegnazione: la Commissione Ue ha selezionato le 19 città candidate, mentre il Consiglio europeo ha preso le decisioni. Non sarebbe stato quindi rispettato il ruolo co-decisionale del Parlamento, a cui è stata richiesta una mera ratifica delle decisioni prese. Per questo è stato chiesto che la decisione venga portata a un ‘trilogo’, ovvero a negoziati informali a tre fra Europarlamento, Presidenza del Consiglio Ue e Commissione.

Il Parlamento avrà un ruolo di supervisore, per monitorare tutte le fasi di ricollocazione dell’Ema. Milano, dunque, al momento rimane sullo sfondo, caldeggiata fortemente soprattutto dal sindaco Giuseppe Sala, e sostenuta dai ricorsi che al momento non sembrano avere grandi chance. “Al momento Amsterdam non è in discussione, ma solo se faranno ciò che hanno promesso di fare”, sintetizza l’esponente del Ppe, Giovanni La Via, “solo se le autorità competenti faranno quello che hanno promesso di fare, manterranno l’Agenzia, altrimenti bisogna trovare altre soluzioni”. “La partita sembrava essersi chiusa, il Consiglio invece deve tornare a parlarne per dare una risposta al Parlamento. Non è pensabile decidere su una questione così importante e delicata, secondo questi criteri a dir poco discutibili, la scelta – insiste il relatore in Parlamento sul trasferimento dell’Ema – è stata effettuata con modalità sbagliate, in futuro non ci potranno più essere occasioni come questa”.

“La scorrettezza del metodo seguito è stata messa nero su bianco”, sottolinea la capodelegazione degli eurodeputati Pd, Patrizia Toia, “i governi europei hanno agito in modo poco trasparente e hanno scavalcato i poteri dei rappresentanti europei dei cittadini”. “Non dobbiamo considerare chiusa la partita su Ema. Dobbiamo insistere in ogni sede possibile, e con una dovuta pressione politica da parte del Governo, per non lasciare nulla di intentato. Trovo singolare che Milano abbia una sede già pronta, e prestigiosa, come Palazzo Pirelli, eppure ci si intestardisca ad attendere per tutto il 2018 che Amsterdam trovi una soluzione che al momento non ha”, afferma il neo eletto presidente della Lombardia, Attilio Fontana.

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