Emergenza brucellosi. Dubbi sui test, stop dai giudici all’abbattimento delle bufale

Il Tar accoglie il ricorso dell’allevatore e sospende l’ordinanza dell’Asl. I controlli avevano rilevato brucellosi in alcuni capi, ma il titolare dell’azienda agricola ha contestato i risultati, poiché i sierologici avevano dato esito negativo

SAN CIPRIANO D’AVERSA – Il Tribunale amministrativo regionale della Campania ha accolto la domanda cautelare avanzata dalla ditta di Giuseppe Diana, imprenditore agricolo sanciprianese, contro l’Asl di Caserta. La richiesta riguarda il provvedimento emesso il 24 dicembre scorso, che disponeva l’abbattimento di alcuni capi di bestiame risultati positivi al tampone vaginale post partum, in seguito a sospetti di brucellosi.
Il ricorso, presentato dall’avvocato Mario Caliendo, ha contestato la validità dei test condotti, sostenendo che gli esami sierologici indiretti sui capi in questione avessero dato esito negativo. Il Tar ha esaminato le argomentazioni presentate, sottolineando che l’isolamento microbiologico per la conferma dei casi di brucellosi non era stato effettuato in modo corretto, in quanto non erano stati preceduti da esami sierologici positivi.
In attesa di un riesame approfondito, la quinta sezione del Tar, presieduta da Maria Abbruzzese, ha sospeso l’abbattimento, imponendo all’Asl di eseguire un nuovo esame sierologico sui capi coinvolti, entro 30 giorni dalla comunicazione del provvedimento.
La decisione ha come obiettivo di evitare che il provvedimento esecutivo possa rendere vani gli eventuali risultati positivi a favore del ricorrente.
Il giudice ha inoltre confermato il decreto presidenziale che inibisce l’abbattimento, mantenendo in vigore le altre misure di isolamento e profilassi, con l’obbligo per la ditta di rispettarle.
La compensazione delle spese di giudizio è stata disposta, dato il carattere interinale della decisione.
Un’ordinanza, quella del Tar, che va a tutela dell’allevatore e del settore bufalino, negli ultimi anni duramente colpito dalla brucellosi. Le misure per eradicare l’infezione, disposte dalla Regione, sono state e continuano ad essere al centro di un lungo dibattito tra i rappresentanti degli allevatori e il governo campano, con i primi che ritengono il piano controproducente e dannoso per il comparto. Le proteste dei sindacati hanno spinto il governo a nominare un commissario per la gestione della brucellosi, e ora si attendono le sue prime azioni.
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