CASERTA – Una lunga fila di trattori, decine di mezzi agricoli che percorrono le strade del capoluogo dopo che, partiti da Casal di Principe, hanno attraversato la provincia di Terra di Lavoro: gli allevatori di bufale del Casertano hanno marciato a Caserta, per protestare contro il piano di eradicazione della brucellosi della Regione Campania.
“Queste due giornate – le parole del Coordinamento Unitario in Difesa del Patrimonio Bufalino – saranno all’insegna della determinazione, della proposta, della dignità e del dialogo. Chiediamo l’apertura di un tavolo di confronto con le istituzioni, convinti che solo una condivisione possa raggiungere i risultati”. E’ un urlo corale quello che arriva dalle campagne di Terra di Lavoro. Al fianco degli allevatori ci sono anche i ‘contoterzisti’, ossia gli imprenditori che compiono lavori per conto delle aziende allevatrici, sia nei campi che nelle stalle. Lo avevano detto e lo hanno fatto. I mezzi sono rimasti fermi nei capannoni. Dodici ore di stop alle loro macchine, che costano a queste 30 imprese più di 200mila euro al giorno. “Una prova di grande compattezza – ha dichiarato Adriano Noviello – di cui tutti noi andiamo fieri. Chi ha raccontato la favoletta, in cui il coordinamento sarebbe una minoranza di allevatori, è stato servito”. Una partecipazione sentita, dopo l’abbattimento di oltre 100mila capi di bestiame e la chiusura di oltre 300 aziende in tutta la provincia. “Una spinta – le parole del portavoce del Coordinamento Gianni Fabris – per tutti noi ancora più forte, in ragione dello sforzo che costa loro partecipare. Un contributo importante, soprattutto considerando che saranno impegnati stanotte (ieri notte per chi legge, ndr) pur di raccogliere il prodotto del loro lavoro prima che arrivi il maltempo”. Con loro politici di tutti gli schieramenti, cittadini e sindacati, associazioni e comitati: gli allevatori non sono soli nella loro protesta. Tra loro anche i membri di Caserta Decide del consigliere Raffaele Giovine. “Siamo d’accordo con le ragioni degli allevatori – viene dichiarato – nel richiedere con forza l’apertura di un tavolo di confronto con la Regione e i ministeri della Salute e dell’Agricoltura. Sarebbe importante che, finalmente, le forze progressiste impegnate in campagna elettorale prendessero una posizione pubblica su questo tema”. Anche le parti sociali hanno alzato la voce. “La vertenza degli allevatori – le parole di Ferdinando Palumbo della Ugl – è Caserta e il capoluogo è la filiera bufalina. La Ugl si schiera al fianco di allevatori e produttori, contro il ‘palazzo’”. Stamattina gli allevatori, dopo la fiaccolata di ieri sera, incontreranno le parti sociali. Perché la loro protesta è tutt’altro che finita.