ROMA – “Il Governo e il Parlamento sono intervenuti negli ultimi trimestri per attutire l’impatto dei rincari energetici per 29 milioni di famiglie e 6 milioni di imprese, con un mix di misure per un valore superiore a 15 miliardi di euro in tre trimestri che Arera ha attuato per le componenti regolate”. Lo ha detto il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, durante una informativa urgente alla Camera sulle ulteriori iniziative del Governo per contrastare l’aumento dei costi dell’energia.
Tra gli interventi posti in essere con i decreti legge più recenti e rifinanziati dal decreto-legge appena approvato dal Consiglio dei ministri, Cingolani ha ricordato innanzitutto “l’annullamento transitorio degli gli oneri di sistema in bolletta per tutti i clienti, anche mediante destinazione del gettito delle quote di emissione di CO2 e impiegando fondi di bilancio per finanziare oneri non afferenti al sistema energetico”. Poi, il ministro ha citato anche “il potenziamento del bonus sociale alle famiglie che versano in gravi difficoltà economiche, che in virtù dei provvedimenti precedenti hanno visto compensato una parte dell’aumento tariffario (2,5 milioni di famiglie aventi diritto a bonus sociali elettricità e 1,54 milioni di famiglie a bonus gas). Con il decreto legge n. 21, è stato inoltre elevato il limite Isee da 8.000 euro a 12.000 euro e di questo intervento beneficiano ora 1,2 milioni di famiglie in più, per un totale di 5,2 milioni di famiglie”, ha aggiunto. Per il terzo trimestre del 2022, qieste agevolazioni sono “rideterminate dall’Arera nel limite delle risorse disponibili nel bilancio della Cassa per i servizi energetici e ambientali”.
Inoltre, ha precisato Cingolani, “il bonus viene riconosciuto per l’intero anno in corso indipendentemente dal momento della presentazione della dichiarazione Isee”. La riduzione dell’Iva sul gas destinato a usi civili e industriali è al 5%. E’ prevista l’introduzione di contributi straordinari, sotto forma di credito di imposta, a favore delle imprese energivore e delle imprese a forte consumo di gas naturale. “A tali imprese e’ riconosciuto un contributo straordinario, sotto forma di credito di imposta, pari al 10% della spesa per il gas consumato nel primo trimestre del 2022 per usi energetici diversi dagli usi termoelettrici, se il prezzo di riferimento del gas ha subito un incremento superiore al 30% rispetto al valore corrispondente nel primo trimestre del 2019”.
C’è poi il sostegno alla liquidità delle imprese particolarmente gravate dagli aumenti dei prezzi dell’energia. “I contributi straordinari – sotto forma di credito di imposta – previsti anche dal DL 21 per l’acquisto del gas naturale da parte delle imprese diverse da quelle a forte consumo di gas vengono innalzati dal 20% al 25%. Tale innalzamento vale anche per le imprese gasivore, a cui viene altrresi’ riconosciuto il credito per il primo trimestre del 2022. Per le micro-imprese e per le Pmi (16,5 kW), diverse dalle imprese a forte consumo di energia elettrica, la percentuale del credito d’imposta e’ innalzata dal 12% al 15%”, ha proseguito il ministro. Il nuovo decreto prevede il riconoscimento di un contributo straordinario, sotto forma di credito di imposta, del 28% della spesa sostenuta nel primo semestre del 2022 per l’acquisto del gasolio. A favore delle imprese che hanno subito aumenti nei costi di luce e gas superiore al 30%, e’ previsto un contributo, sotto forma di credito d’imposta. Tra le misure per favorire la liquidità delle imprese, Cingolani ha menzionato la rateizzazione delle bollette per i consumi energetici fino a 24 mesi, con l’istituzione di un Fondo di garanzia Pmi, e la cedibilita’ al sistema bancario del credito di imposta (per un massimo di tre cessioni) riconosciuto alle imprese energivore e alle imprese a forte consumo di gas naturale.
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