BRUXELLES – “I costi energetici sono aumentati ulteriormente nelle ultime settimane per la pressione in Ucraina.
Gli indicatori basati sul mercato suggeriscono che i prezzi dell’energia rimarranno elevati più a lungo del previsto, ma si modereranno nel corso dell’orizzonte di proiezione, soprattutto a causa delle strozzature dell’offerta globale”. Lo ha dichiarato la presidente della Bce, Christine Lagarde, nella conferenza stampa al termine della riunione del Consiglio direttivo.
“La guerra in Ucraina rappresenta un notevole rischio al rialzo, soprattutto per i prezzi dell’energia.
Se le pressioni sui prezzi si traducono in aumenti salariali superiori alle attese o se vi sono persistenti implicazioni negative dal lato dell’offerta, l’inflazione potrebbe anche rivelarsi più elevata nel medio termine. Tuttavia, se la domanda dovesse indebolirsi nel medio termine, ciò potrebbe anche abbassare le pressioni sui prezzi”. “Non abbiamo deciso di accelerare la stabilizzazione ma di andare avanti passo per passo, per conoscere le sfide che stiamo affrontando così da rispondere in ogni momento in modo agile. Su App usiamo il condizionale. Siamo data dipendenti nelle nostre decisioni. Il consiglio dei governatori è pronto a rivedere le sue decisioni sugli acquisti in termini di scadenze e anche volume, siamo pronti a modificare le decisioni e non stiamo accelerando in nessun modo anzi confermiamo il nostro approccio nell’usare la massima condizionalità in una massima instabilità”.
LaPresse