ROMA – I nuovi provvedimenti introdotti dal Consiglio dei Ministri per arginare l’aumento dei costi energetici ed estendere le protezioni sociali sono doverosi ma ancora insufficienti”. Lo afferma in una nota il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra.
“Giusto aver tassato gli extra profitti delle aziende energetiche per garantire la riduzione delle accise sul prezzo della benzina ed aver utilizzato anche parte del gettito Iva per allargare la fascia protetta dal bonus sociale. Tuttavia l’aliquota che si applica ad aziende che stanno speculando sulla sofferenza di lavoratori, pensionati e imprese è davvero troppo bassa”.
“Bisogna fare di più – aggiunge Sbarra – alzando il prelievo, redistribuendo tutte le entrate extra, mettendo in campo una nuova politica dei redditi qualificata da un confronto stabile e strutturato tra il governo, le imprese ed il sindacato. Sullo sfondo resta poi indispensabile l’avvio di una nuova strategia energetica.
“Quanto alle misure di protezione sociale introdotte dal decreto- continua Sbarra – riteniamo importanti le 26 settimane di cassa integrazione deliberate per le aziende che hanno esaurito i limiti massimi di durata. La misura deve dare respiro soprattutto ai settori industriali in difficoltà per l’approvvigionamento energetico o di componenti essenziali per le produzioni come i semi-conduttori. Anche qui chiediamo al Governo uno sforzo in più, prorogando anche la norma del Decreto Sostegni-ter in scadenza al 31 marzo che consente alle aziende di utilizzare gli ammortizzatori senza pagare il contributo addizionale, valutando il necessario ampliamento ad altri settori”.
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