MILANO – “L’Europa è in ritardo sulle misure contro i rincari dell’energia. Ma dopo il confronto con Bruxelles saremo pronti a intervenire”. Così Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, spiega in una intervista a Repubblica i tempi dell’azione del governo sulle bollette. E dice che l’Italia “può raddoppiare la produzione di gas in un anno”: arrivando, anche attraverso le trivellazioni nel centro Adriatico, “a diventare in futuro un Paese esportatore”.
Noi siamo in questa situazione – dice Urso – perché l’Europa non è intervenuta quando Draghi – sollecitato da FdI – chiese di farlo. L’aumento del prezzo del gas, figlio anche della speculazione, ha fatto impennare i costi delle attività produttive che hanno frenato la crescita italiana. Ci siamo salvati grazie alla ripresa del turismo, ai servizi, a quelle che sono le nostre specificità, le eccellenze del made in Italy. Il clima che ha allungato la stagione turistica ha dato una mano. È il motivo per cui il Pil dell’ultimo trimestre non è calato. Ma le previsioni sono preoccupanti”.
“Dieci anni fa – spiega Urso -producevamo 13 miliardi di metri cubi dagli attuali giacimenti, oggi solo tre. Perché la differenza, nel frattempo, è stata coperta dall’import dalla Russia. Si può ripartire raddoppiando la produzione dagli attuali pozzi e poi con le trivellazione nell’Adriatico centrale al largo della coste, c’è un giacimento comune con la Croazia da cui estrarre 70 miliardi di metri cubi in più anni. Il resto lo può fare la diversificazione delle fonti: io credo che saremo in grado di esportare energia verso i Paesi del Nord”.
(LaPresse)