ROMA – La forte risalita del petrolio e la solida performance nel secondo trimestre permettono a ENI di porre le basi per il ritorno a un dividendo corposo, al quale si aggiunge un piano di buyback da 400 milioni. Già a settembre è previsto l’acconto della cedola di 0,43 euro per azione. In questo scenario Eni annuncia anche che sono stati rivisti al rialzo i target di crescita nel settore delle rinnovabili. La capacità salirà a 4 GW nel 2023 a 5GW nel 2024 e a 6 GW nel 2025. Sotto l’impulso delle rinnovabili l’Ebitda per il 2024 salirà sopra il miliardo con una crescita del 10%.
Eni è comunque riuscita a tornare a livelli di utile pre-Covid. Il gruppo del Cane a sei zampe ha riportato nel secondo trimestre un ebit adjusted di 2 miliardi di euro rispetto alla perdita di 0,4 miliardi dello stesso periodo 2020
Il risultato ha inoltre beneficiato di negoziazioni contrattuali con effetto retroattivo; miglior risultato storico della Chimica che registra un EBIT di 202 milioni, in aumento di 268 milioni, per effetto della ripresa economica, del miglioramento dei margini dei prodotti e, in tale contesto, della performance di produzione che ha consentito di cogliere il rimbalzo della domanda. Il business Eni gas e luce Renewables registra EBIT di 71 milioni, in aumento di 48 milioni. L’utile netto adjusted torna a ai livelli pre-COVID attestandosi a 0,93 miliardi nel trimestre e 1,20 miliardi nel semestre in netto miglioramento rispetto alla perdita del 2020, con una variazione rispettivamente di +1,6 e +1,9 miliardi.
L’indebitamento finanziario netto risulta in forte riduzione a 10 miliardi, -1,5 miliardi rispetto a fine 2020. Dati che consento a Eni di raddoppiare il dividendo raddoppia a 0,86 euro e che soddisfano l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi. “Nel secondo trimestre Eni ha conseguito risultati eccellenti superando il consensus di mercato di tutti i business e confermando il progressivo trend di recupero già in atto da tre trimestri. In un contesto economico più favorevole e uno scenario energetico con fondamentali migliorati, il gruppo ha registrato 2 miliardi di Ebit e 0,93 miliardi di utile netto, con un incremento di +1,6 miliardi rispetto al secondo trimestre 2020”.
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