Erba critical, la droga dei Mazzarella

Erba critical, la nuova droga dei Mazzarella
Erba critical, la nuova droga dei Mazzarella

NAPOLI – Ogni clan ha le sue ‘specialità’, i suoi business, i suoi ‘prodotti’. Nei rioni occupati e gestiti dal clan Mazzarella, ad esempio, si spaccia  l’erba ‘critical’, una particolare varietà di cannabis  apprezzata dai clienti delle piazze delle periferie orientali. Lo stupefacente, però, non va molto al centro storico, dove gli assuntori di droga preferiscono la amnesia spagnola. Particolari che emergono dall’ultima ordinanza che ha colpito i MazzarellaDe Micco di Ponticelli e, in generale, di Napoli est. Fu il pentito Salvatore Giuliano a raccontarlo in un verbale incentrato sulla figura di Gesualdo ‘Aldo’ Sartori, il giovane due volte latitante stanato l’altro giorno a Castelvolturno dopo essere sfuggito (anche) al blitz del 9 agosto: “La seconda volta ho incontrato Gesualdo a casa di Michele Mazzarella prima che mi arrestassero, credo fosse febbraio o marzo. In questa occasione si accompagnava ad un ragazzo che presentò a noi Giuliano come suo cugino e venne a trattare con Michele una partita di erba che proveniva da un suo canale diretto. 

La partita di questa erba denominata ‘critical’ fu presa dai Mazzarella che poi la distribuirono nei loro quartieri; noi invece non la prendemmo perché si tratta di un tipo di droga che nel centro storico non va, nel senso che non piace. Nel centro storico si vende molto la ‘amnesia’ spagnola”

Estorsioni ad ambulanti, parcheggiatori abusivi e pregiudicati, ma non solo. I business gestiti dal clan Mazzarella sono tanti. E non soltanto nei vicoli della Duchesca, a un passo dalle zone controllate dai rivali dei Contini da una parte e dai Bosti dall’altra, e nemmeno soltanto tra Ponticelli e San Giovanni a Teduccio, dove risultano decisive le alleanze con clan De Micco e D’Amico

Una cosca così potente, quella del rione Luzzatti, capace di insediarsi in spazi angusti e fatturare milioni di euro all’anno nonostante la distanza ravvicinata con gli avversari dell’Alleanza di Secondigliano. 

Ed è forse per questo che, come dimostra l’inchiesta sfociata nel maxi blitz di qualche mese fa, i Mazzarella si erano spinti anche in mare aperto. Nello specifico, sulle isole di Ischia e Procida, dove alcuni soggetti vicini al clan gestivano floride piazze di spaccio. 

Quella di Procida, come emerge dalle intercettazioni, era nelle mani di un giovane del centro storico, mentre la ‘base’ dell’Isola Verde veniva diretta da un uomo soprannominato ’o limone, soggetto non meglio identificato. Chissà se l’erba ‘critical’ non sia arrivata sulle isole.

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