ERCOLANO – Continua la stretta delle forze dell’ordine contro il dilagante fenomeno dello spaccio di stupefacenti nel territorio vesuviano. I Carabinieri della tenenza di Ercolano hanno arrestato Gennaro D’Antonio, 60 anni, del posto, con l’accusa di detenzione di droga a fini di spaccio. L’uomo è stato fermato durante un posto di controllo in strada, a bordo della sua utilitaria. All’interno dell’abitacolo, i militari hanno rinvenuto 26 dosi di cocaina pronte per lo smercio e 800 euro in contanti, ritenuti provento dell’attività illecita. La perquisizione si è poi estesa all’abitazione del 60enne, dove sono stati sequestrati altri 82 grammi della stessa sostanza, già suddivisi in 16 involucri, e ben
15mila euro in contanti, la cui provenienza non è stata giustificata. D’Antonio è stato condotto in caserma e posto in stato di arresto. Ora è in attesa di giudizio.
L’arresto si inserisce in un quadro ben più ampio. Negli ultimi mesi, Ercolano è stata teatro di una vasta operazione antidroga condotta dalle forze dell’ordine, che ha portato alla luce una fitta rete di spaccio organizzato. Secondo gli inquirenti, il traffico di stupefacenti si articolava in almeno 14 piazze di spaccio attive simultaneamente, con oltre 500 episodi documentati e 13 persone arrestate. Le zone centrali della città, come via Marconi, corso Resina e via Panoramica, erano diventate vere e proprie centrali operative della rete criminale, con ramificazioni che si estendevano fino a Napoli, alla costiera sorrentina e ai comuni limitrofi dell’area vesuviana come Torre del Greco, Portici e San Giorgio a Cremano.
Alla guida dell’organizzazione, secondo gli inquirenti, c’erano figure già note alle forze dell’ordine. Il gip dispose il carcere per due fratelli e per una terza persona, mentre un altro fu raggiunto dal divieto di dimora nella provincia di Napoli. Per due donne, invece, non emersero
elementi sufficienti per una misura cautelare. L’organizzazione aveva una struttura piramidale: ai vertici i capi, a seguire i cosiddetti “capi piazza” e gli spacciatori “di zona”.