Eritrea, Amnesty denuncia: “Il Governo prende di mira gli oppositori all’estero”

È quanto denuncia Amnesty International, in un rapporto intitolato 'Eritrea, repressione senza frontiere'

African migrants sit next to Holot open detention centre before marching in protest towards the Saharonim Prison where at least nine African migrants have been incarcerated as part of Israel's new policy of prison or deportation for migrants, in Israel's southern Negev desert near the Egyptian border on February 22, 2018. The migrants marched from the Holot open detention centre to the Saharonim Prison, chanting slogans and carrying signs demanding the prisoners' release, who are now on hunger strike to protest their arrest after they refused to leave Israel. Israel is preparing to deport thousands of Eritreans and Sudanese who entered the country illegally and who do not have asylum claims under examination. / AFP PHOTO / MENAHEM KAHANA

MILANO – Rappresentanti e sostenitori del governo dell’Eritrea, lo stato che attualmente presiede il Consiglio Onu dei diritti umani, minacciano e prendono di mira difensori dei diritti umani e attivisti all’estero che criticano il regime oppressivo dell’Asmara. È quanto denuncia Amnesty International, in un rapporto intitolato ‘Eritrea, repressione senza frontiere’. Secondo le ricerche dell’organizzazione, gli Stati in cui i difensori dei diritti umani eritrei corrono i maggiori rischi sono Kenya, Norvegia, Olanda, Regno Unito, Svezia e Svizzera. L’elenco delle persone prese di mira comprende il prete candidato al Nobel per la pace Mussie Zerai e l’ex direttore di BBC Africa, Martin Plaut.

“Per molti difensori dei diritti umani, la fuga dall’Eritrea non ha significato una pausa dalla repressione. A causa della quale molti di loro sono morti proprio mentre cercavano di allontanarsene. Devono costantemente guardarsi le spalle e controllare ogni parola che dicono. Impauriti dalla lunga mano del governo eritreo che si estende ben oltre le frontiere”, ha dichiarato Joan Nyanyuki, direttrice di Amnesty International per l’Africa orientale, il Corno d’Africa e la regione dei Grandi laghi. Secondo Amnesty, i sostenitori del partito al potere e i rappresentanti del governo eritreo impiegano tutte le tattiche. Per impaurire coloro che criticano l’amministrazione del presidente Isaias Afewerki e le violazioni dei diritti umani cui presiede. Dalle minacce di morte alle aggressioni fisiche fino alla diffusione di notizie false.

(LaPresse)

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