ROMA (LaPresse) – I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza hanno eseguito un provvedimento emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale. Che dispone la confisca del patrimonio stimato in circa 2,5 milioni di euro riconducibile a Giuseppe Stefano Tito Liuzzo. Già Sorvegliato Speciale di P.S., ritenuto intraneo alla cosca di ‘ndrangheta reggina ‘Rosmini’. Egemone nei quartieri Modena, Ciccarello e San Giorgio Extra di Reggio Calabria.
Tale provvedimento trae origine dalle attività investigative eseguite nell’ambito dell’operazione ‘Araba Fenice’. Operazione condotta dal Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Reggio Calabria e conclusa nel 2013. Con l’esecuzione di 47 provvedimenti restrittivi personali, nonché reali su 14 imprese e società, unità immobiliari, terreni, autoveicoli e conti correnti bancari. Per un totale di circa 90 milioni di euro. In tale contesto, il Liuzzo è stato destinatario di misura cautelare personale. Poiché ritenuto responsabile, tra l’altro, del reato di cui all’art. 416 bis c.p. (associazione per delinquere di tipo mafioso).
Le indagini esperite, infatti, avevano confermato l’appartenenza di LIUZZO Giuseppe Stefano Tito alla ‘ndrangheta reggina
Per conto della quale ovviamente aveva curato gli illeciti interessi economici. Con particolare riferimento a quelli nel settore dell’edilizia privata.
Nel dettaglio, il proposto aveva coordinato la ‘equa’ spartizione mafiosa dei lavori di completamento di un complesso immobiliare costruito nel quartiere reggino di Ravagnese, nonché partecipato al summit relativo alla predetta spartizione e conseguente assegnazione dei citati lavori alle imprese riconducibili alle famiglie di ‘ndrangheta dei ‘Condello’, ‘Rosmini’, ‘Ficareddi’, ‘Ficara-Latella’, ‘Nicolò-Serraino’, ‘Fontana-Saraceno’ e ‘Musolino’.