Le Amministrative rappresentano un banco di prova per il Pd campano. Al voto quattro capoluoghi di provincia su cinque e il partito non ovunque è riuscito a restare compatto. Tra i dem c’è chi ha optato per la presenza all’interno di liste civiche in sostegno dei candidati a sindaco del centrosinistra, ma anche chi ha preferito percorrere strade diverse e sostenere gli avversari. E’ il caso di Napoli dove diversi piddini correranno con Antonio Bassolino. Ma questo non è il momento di affrontare la questione, secondo il segretario regionale Leo Annunziata, che si propone di farlo dopo il voto. “Credo che non ci sia da farne un dramma se donne e uomini del Pd hanno deciso di candidarsi nelle liste di coalizione che sostengono Manfredi – ha detto – Il Pd avrà un’ottima affermazione nell’alveo della coalizione di cui siamo il perno e ovviamente lavoriamo affinché lo stesso valga per il nostro candidato sindaco”. Ma se rispetto a chi resta nella stessa coalizione come, per esempio Alessia Quaglietta che è consigliere comunale in carica candidata con Napoli solidale, oppure Gianfranco Wurzburger in corsa nella lista Manfredi sindaco, non ci sono né rimproveri né recriminazioni, l’atteggiamento cambia rispetto a chi si è fatto promotore, come l’ex consigliere regionale dem Gianluca Daniele, dell’esodo verso Bassolino e chi compare nelle liste in suo sostegno come per esempio il presidente dimissionario della commissione di garanzia Toti Lange. “Confesso che non sono abituato ad esprimere giudizi in fase elettorale – ha spiegato Annunziata – Non credo che chi ha fatto tale scelta provocherà alcun danno al partito, ma è chiaro che si è posta e si sta ponendo una questione. Ma non è questo il momento di risolvere le questioni interne. Siamo proiettati verso la città e i cittadini dimostreranno con il proprio voto il valore della coerenza dei simboli. Finalmente ci si misura con l’elettorato e – ha concluso il numero uno campano – il risultato non lascia adito a interpretazioni. Dopo il voto, ci sarà tempo per le riflessioni”.
E sul fatto che probabilmente in casa dem sia necessario rivedere qualcosa è d’accordo anche il consigliere regionale Bruna Fiola che, subito dopo la presentazione delle liste, ha chiesto che post Amministrative si apra una riflessione interna. A creare non pochi malumori interni ci sono state le vicende legate alla candidatura di Aniello (Bobo) Esposito e Salvatore Madonna, voluti dal mister preferenze Mario Casillo, così come alcuni piddini mal tollerano quelle che sibillinamente vengono definite le ingerenze del governatore Vincenzo De Luca sulle scelte che riguardano Napoli. A Caserta, il Pd non è immune dalle polemiche tant’è che ha fatto ‘storcere’ il naso a molti il fatto che l’eurodeputata Pina Picierno, pur criticando le scelte dei compagni di partito, non abbia proposto nessuno dei suoi all’interno della lista di partito in sostegno di Carlo Marino sindaco uscente. Lo stesso discorso vale per l’ex presidente del Pd campano ed ex consigliere regionale Stefano Graziano. A Salerno i dem fanno squadra, non senza qualche malumore, attorno al candidato deluchiano Enzo Napoli in corsa per il secondo mandato.
Esodo dal Pd in Campania, Annunziata: “Ne riparliamo dopo il voto”
Il segretario regionale: chi sceglie altre liste non farà danni. Malumori per i diktat di De Luca e Casillo