C’è un fermo per l’esplosione che ha causato la morte di tre vigili del fuoco: a darne notizia, nella notte, sono stati i carabinieri del comando provinciale di Quargnento. Giovanni Vincenti, il proprietario della cascina esplosa, assistito dall’avvocato Laura Mazzolini, è stato arrestato.
L’uomo, dopo un interrogatorio in caserma durato diverse ore, ieri notte ha confessato: ora è indagata per disastro doloso, lesioni volontarie e omicidio.
A fornire dettagli sull’indagine, culminata per il momento in un arresto, è stato il procuratore Enrico Cieri.
L’arresto è avvenuto a poche ore dai funerali dei caschi rossi che hanno perso la vita per intervenire, nella notte tra il 4 e il 5 novembre, a Quargnento. Alle esequie di ieri hanno partecipato il premier Giuseppe Conte, il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e Roberto Fico, presidente della Camera.
L’esplosione, hanno ricostruito i militari dell’Arma del Ris, era stata programmata attraverso un timer. Ma il marchingegno aveva subito due ‘settaggi’: il primo a mezzanotte, non previsto dall’indagato, aveva determinato un’iniziale deflagrazione facendo crollare una porzione dell’abitazione e o le due pattuglie di caschi rossi.E mentre operavano si è verificata la seconda deflagrazione programmata che ha causato la morte dei tre vigili.