Esplosione in un magazzino. Sgomberati 17 appartamenti a Gianturco

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Incendio a Gianturco

NAPOLI – Fiamme e una serie di esplosioni. In via Santa Maria di Costantinopoli alle Mosche a Gianturco, area densa di depositi e magazzini, molti dei quali gestiti dalla comunità cinese, l’aria si è fatta irrespirabile. Un vasto capannone, adibito allo stoccaggio di ventilatori, stufette elettriche e un’enorme quantità di elettrodomestici, è stato inghiottito da un incendio rapidissimo e devastante divampato nella notte. Le fiamme, levatisi altissime, hanno presto lambito le vicine palazzine residenziali. La causa di tanta violenza non è stata unicamente il materiale altamente infiammabile: l’incendio, ancora di origine sconosciuta e su cui indaga la polizia del commissariato di Poggioreale, ha innescato la deflagrazione di diverse bombole del gas custodite all’interno del deposito di circa 2mila metri quadrati. E’ stato questo effetto domino a gettare nel panico decine di famiglie. Circa 50 residenti, abitanti di 17 appartamenti, sono stati costretti a una frettolosa evacuazione dalle loro case, al civico 15, mentre una nube di fumo nero e acre avvolgeva il quartiere per ore.

Molti appartamenti hanno subito danni ingenti, testimoniando la potenza dell’evento. Per fortuna, tutti gli abitanti della palazzina evacuata sono risultati illesi. L’intervento dei vigili del fuoco è stato immediato ma estremamente rischioso. La natura delle merci stoccate e le esplosioni successive hanno trasformato la zona in un campo di battaglia. Per domare l’inferno è stato necessario un dispiegamento di forze eccezionale, con autobotti giunte in supporto anche dai comandi di Avellino, Caserta e Salerno, a sottolineare la gravità della situazione. Durante le operazioni, il dramma ha toccato anche i soccorritori. Un operatore dei vigili del fuoco è rimasto ferito, travolto dall’onda d’urto di una delle deflagrazioni avvenute all’alba. L’uomo è stato prontamente trasportato al Cto di Napoli, ricoverato in codice giallo e fortunatamente non in pericolo di vita.

Mentre i pompieri continuavano le operazioni di spegnimento e messa in sicurezza, una rabbia palpabile montava tra i residenti. La paura per l’incidente si mescola all’indignazione per una situazione che, secondo loro, era da tempo annunciata. “Il quartiere è fuori controllo”, è la protesta che risuona tra gli sfollati. Molti residenti denunciano di aver più volte segnalato gli abusi edilizi e le condizioni di stoccaggio al limite dell’illegalità in decine di magazzini cinesi situati ai piani terra dei palazzi. Si parla di tonnellate di merce ammassata senza le minime misure antincendio. “Nessuno fa rispettare la legge – spiegano – e così siamo costretti a vivere nella paura costante che succeda di nuovo, o peggio”. La tragedia sfiorata di questa notte non è vista come un evento isolato, ma come la logica conseguenza di un degrado strutturale e di un mancato controllo istituzionale che ha trasformato Gianturco in una zona ad alto rischio. La comunità si è già mobilitata per chiedere risposte concrete. I residenti si sono riuniti nella parrocchia di San Carlo Borromeo per discutere azioni di sicurezza e sostegno alle famiglie colpite, valutando l’avvio di una raccolta firme o di una denuncia pubblica collettiva. Un’assemblea di quartiere, dal titolo eloquente “Gianturco dice basta”, è già stata indetta per giovedì 6 novembre, con l’obiettivo di richiamare l’attenzione delle autorità sulle criticità e sui problemi di sicurezza che affliggono questa zona di Napoli est.

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