NAPOLI – Aperta l’inchiesta sulla tragedia avvenuta mercoledì sera, quando un’esplosione all’interno di un deposito di via Peppino De Filippo ha causato la morte di Giovanni Scala, 57enne e il ferimento di una 64enne. Case lesionate, vetri infranti e la paura palpabile tra i residenti: in via Foria regna ancora il terrore. La Repubblica di Napoli ha avviato un’indagine coordinata dal sostituto procuratore Federica D’Amodio e dall’aggiunto Antonio Ricci, della sesta sezione. La salma della vittima è stata sequestrata in attesa di ulteriori accertamenti. Le forze dell’ordine, insieme ai vigili del fuoco, stanno esaminando con attenzione i rilievi tecnici per ricostruire le dinamiche dell’evento.
Un aspetto cruciale dell’inchiesta riguarda le licenze edilizie e la documentazione relativa ai lavori eseguiti recentemente nel deposito dove si trovava la vittima. Questo deposito, di proprietà del ristorante ‘Da Corrado’ si trova dall’altra parte del marciapiedi di via Foria, davanti all’albergo Real Orto Botanico. Sembrerebbe che all’interno venissero bollite e pulite le cozze da utilizzare per preparare le zuppe, uno dei piatti forti del locale. I titolari dell’esercizio commerciale hanno chiarito che all’interno non erano presenti bombole di gas ma solo la distribuzione del gas cittadino, alimentazione presumibilmente all’origine della fuga che ha scatenato la deflagrazione.
Non è coinvolto direttamente nell’esplosione ma ha subito danni l’altro ristorante vicino, ‘‘A Figlia d’‘o marenaro’, che ieri è rimasto chiuso per solidarietà nei confronti delle vittime dell’esplosione. Nella mattinata di ieri, gli investigatori hanno proceduto all’acquisizione documentale delle licenze e della stabilità strutturale degli edifici, per accertare eventuali irregolarità o lavori non autorizzati. Sono già stati ascoltati i primi testimoni, tra residenti e operatori presenti al momento dello scoppio, e si attendono le informative definitive da parte di Polizia di Stato e Vigili del Fuoco per formalizzare il fascicolo d’indagine e individuare i reati da contestare.