MILANO – È tornata, prepotentemente, la tradizionale “estate italiana”: la voglia di mare da parte degli italiani e dei turisti stranieri, i numeri di giugno lo confermano: le spiagge dell’Italia sono state prese d’assalto, segno più a doppia cifra in tutte le regioni per quanto riguarda le presenze del primo mese dell’estate rispetto allo stesso periodo del 2021. È quanto evidenzia il Sib, sindacato italiano balenari.
Svettano la Campania e la Puglia con un +40%, seguono Toscana con +30%, Liguria ed Emilia Romagna con +25%, bene anche le Isole maggiori con +25%.
“Siamo tornati ai livelli pre-pandemia, in alcune località li abbiamo anche superati, ha dichiarato Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE-Confcommercio. Il ‘tutto esaurito’ negli stabilimenti balneari lo registriamo, però, solo il week-end (ma questa è una prerogativa alla quale siamo, ormai e purtroppo, abituati da tempo). Una tendenza accentuata dal caro carburante che riduce gli spostamenti degli escursionisti: coloro che si muovono giornalmente dalle aree interne verso la costa. L’incremento dei prezzi e delle tariffe energetiche in generale (luce e gas), poi, stanno obbligando i turisti a contenere le spese risparmiando sulle consumazioni al bar o al ristorante”.
“Del resto il successo della nostra offerta nel turismo italiano, per cui la “vacanza” continua ad essere sinonimo di “mare” – ha precisato Capacchione – è dovuta proprio alla presenza di una balneazione attrezzata costituita dalla quantità e qualità dei servizi di spiaggia, che rendono questa tipologia di vacanza sicura e confortevole: un unicum nel panorama internazionale e che il mondo ci invidia”.
Ottimi i numeri delle prenotazioni per il mese di luglio e agosto, un grande segnale di speranza per l’economia del Paese e una vera e propria ‘boccata d’ossigeno’ per molte comunità locali che basano la propria sussistenza proprio dai proventi del comparto turistico.
“A parte la variabile dettata dalle condizioni atmosferiche e, soprattutto, dalle eccessive temperature – ha concluso Capacchione – gli imprenditori balneari, però, sono seriamente preoccupati per il futuro e quello delle proprie famiglie a causa di recenti interventi legislativi ‘confusi e pasticciati’, come la confisca e la messa a gara delle aziende balneari che, con un contenzioso esteso e profondo, rischiano di distruggere un modello di turismo efficiente e di successo costruito in decenni di sacrifici da decine di migliaia di famiglie di imprenditori balneari: lavoratori autonomi e piccole aziende che si tenta di sostituire con capitani d’industria dai forzieri ricolmi”.
(LaPresse)