NAPOLI – Estorsione in nome dei Licciardi. All’alba di ieri la polizia ha arrestato due persone per estorsione, aggravata dal metodo mafioso, ai danni di un consulente finanziario di Olbia. L’operazione è scattata in seguito a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Le indagini, coordinate dalla Procura di Napoli e con- dotte dalla Squadra Mobile di Sassari in collaborazione con la Mobile di Napoli, hanno permesso di risalire ai due indagati. Entrambi si erano da tempo trasferiti a Olbia. Uno è stato bloccato nella notte a Napoli, l’altro a Varese mentre stava per trasferirsi all’estero.
Secondo i riscontri investigativi, i due arrestati, utilizzando chiare metodologie mafiose, avrebbero costretto il consulente finanziario a
consegnare ingenti somme di denaro, per un totale di almeno 150mila euro. Per rendere più efficaci le loro minacce, i due avrebbero
apertamente vantato la loro appartenenza al clan Licciardi, storica organizzazione radicata nei quartieri di Secondigliano e del Vasto.
Il clan è parte integrante del ‘cartello’ dell’Alleanza di Secondigliano, o Sistema che include anche altre famiglie come i Contini-Bosti
(attivi nei quartieri Vasto e Arenaccia) e i Mallardo (territorio di Giugliano e comuni limitrofi, con ramificazioni anche nel rione del Vasto). Le indagini della squadra mobile, avviate dalla denuncia dell’imprenditore, hanno permesso di ricostruire l’intera vicenda. La vittima, un affermato broker, sarebbe stata avvicinata la scorsa estate a Napoli dai due indagati, probabilmente per questioni legate alla sua attività lavorativa. I contatti sono poi proseguiti a Olbia, dove sono iniziate le minacce e le estorsioni.
All’imprenditore sarebbe stato minacciato di “spezzargli le gambe” e, in un’occasione, gli sarebbe stata persino infilata una pistola in bocca. Il broker ha ceduto alle intimidazioni, pagando a più riprese. La situazione è precipitata quando i due hanno minacciato la sua famiglia, recandosi a trovare i suoi genitori. A quel punto, il consulente finanziario ha deciso di rivolgersi alla polizia e di sporgere denuncia,
dando il via alle indagini che sono culminate negli arresti di ieri. Sono stati raggiunti all’alba dalla una misura cautelare per estorsione aggravata dal metodo mafioso, eseguita dalla squadra mobile. La loro posizione ora è al vaglio della magistratura.