Estorsione in nome dei Casalesi, arrestato Giusti. Sospesa l’esecuzione della pena per Gaudiano

La Procura di Napoli
La Procura di Napoli

Estorsione con l’aggravante mafiosa: è il reato che ha portato alla condanna, ora irrevocabile, di Antonio Giusti e Carlo Gaudiano.

La Cassazione ha confermato quanto stabilito dalla Corte d’appello di Napoli per i due imputati di S. Maria La Fossa: 2 anni e 8 mesi di reclusione a testa. Se per Carlo Gaudiano l’esecuzione della pena è stata sospesa per motivi di salute, nei giorni scorsi i carabinieri della stazione di Grazzanise, diretti dal comandante Luigi De Santis, hanno portato in carcere Giusti.

Giusti e Gaudiano

A far scattare l’inchiesta che ha trascinato i due a processo è stata una conversazione tra due ex amministratori di S. Maria La Fossa, intercettata mentre si trovavano nella sala d’attesa della caserma dei carabinieri grazzanisana.

Nel corso della chiacchierata facevano riferimento al fatto che erano stati avvicinati proprio da Giusti e Gaudiano. I due avevano invitato gli amministratori, evocando il nome di Elio Diana, riferimento del clan dei Casalesi proprio sul territorio di S. Maria La Fossa, a non aderire alla stazione unica appaltante per gestire le gare bandite dal Comune. Ad assistere Giusti e Gaudiano sono rispettivamente gli avvocati Massimiliano Di Fuccia e Paolo Raimondo.

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