LONDRA (Antonio Martelli) – Si torna a Wembley, ancora! L’Italia supera un’ottima Spagna dopo i calci di rigore e domenica giocherà la finale di Euro 2020 contro la vincente della semifinale di domani tra i padroni di casa dell’Inghilterra e la Danimarca. Per gli Azzurri è la quarta finale ai campionati Europei dopo quella vinta nel 1968 e le due perse nel 2000 e nel 2012. Se quattro anni fa i rigori ci avevano condannato nei quarti contro la Germania, oggi ci hanno spinto in finale al termine di una partita di grande sofferenza. Nei tempi regolamentari e nei supplementari, infatti, la Spagna è stata oggettivamente la squadra migliore. I ragazzi di Luis Enrique hanno irretito gli Azzurri con il loro gioco in velocità, l’unica pecca è il non aver concretizzato. L’Italia ha comunque avuto il merito di non aver mai mollato, di averci sempre creduto tanto da riuscire anche a passare in vantaggio con il secondo gol a questi Europei di Chiesa. Poi il subentrato Morata ha rimesso a posto le cose, pareggiando e mandando la gara ai supplementari. Lo stesso centravanti spagnolo, poi, ha fallito insieme a Dani Olmo i due rigori che hanno condannato la Spagna all’eliminazione. Fa festa l’Italia, domenica a Wembley ci saranno ancora i ragazzi di Mancini.
Una sola novità nell’undici titolare dell’Italia per la partita contro la Spagna, semifinale di Euro 2020. Al posto dell’infortunato Spinazzola a sinistra gioca Emerson. Per il resto confermata la squadra che ha battuto il Belgio, con Donnarumma in porta; Di Lorenzo, Bonucci e Chiellini in difesa; Barella, Jorginho e Verratti a metà campo; Chiesa, Immobile e Insigne in attacco. In tribuna Raspadori e Castrovilli. Una novità importante c’è invece nelle file della Spagna, Luis Enrique lascia in panchina lo juventino Morata e schiera Oyarzabal punta centrale con al fianco Ferran Torres e Dani Olmo. L’altro ballottaggio a centrocampo lo vince Koke. In tribuna tra gli altri anche Lorenzo Sonego, reduce dalla sconfitta contro Federer a Wimbledon. Avvistato anche Fabio Paratici, neo ds del Tottenham.
Inizio a ritmo altissimi dell’Italia, che va a pressare altissima la Spagna per impedirgli di impostare con tranquillità. A ogni pallone recuperato, i vari Chiesa, Barella e Insigne provano a lanciarsi come saette nella retroguardia spagnola. Anche le Furie Rosse, però, quando si affacciano nella nostra metà campo dimostrano di poter essere molto pericolose con la rapidità nello stretto di Torres e Dani Olmo. E’ proprio di Ferran Torres il primo tentativo iberico, con un destro rasoterra dal limite dopo una sanguinosa palla persa di Chiesa. Feroci le marcature di Pedri su Jorginho e Koke su Verratti, le due fonti di gioco azzurre. Al 20′ Italia vicina al gol con una combinazione Insigne-Emerson, l’italobrasiliano anticipa in uscita Unai Simon e serve Immobile che non riesce a trovare lo spazio per calciare nella porta vuota, così come Barella. Cinque minuti dopo, però, solo un super Donnarumma nega a Dani Olmo la gioia del gol. Gli Azzurri non riescono a trovare il bandolo della matassa e soffrono l’altissima pressione spagnola. Prima dell’intervallo sono infatti ancora le Furie Rosse ad avere una buona occasione con Oyarzabal. L’ultimo brivido lo creiamo noi, con un sinistro di Emerson da posizione defilata che scheggia l’incrocio dei pali.
Come nel primo tempo, anche nel secondo sono dell’Italia le prime fiammate. Immobile non sfrutta a dovere una indecisione di Laporte e calcia male da buona posizione. Sul capovolgimento di fronte, decisivo salvataggio in scivolata di Di Lorenzo su un cross di Dani Olmo per Ferran Torres. La sfida si accende, con la Spagna pericolosissima con un destro dal limite di Busquets di poco alto su assist di Oyarzabal. La replica azzurra con un diagonale di Chiesa bloccato da Unai Simon. Ed è proprio l’attaccante della Juve, nel momento di massima difficoltà, a segnare il gol del vantaggio italiano al 60′ con uno splendido destro a giro sul secondo palo, dopo una micidiale ripartenza orchestrata da Insigne e Immobile. Sotto di un gol, Luis Enrique manda in campo Morata per Torres. Dentro anche Moreno per Oyarzabal e Rodri per Koke. Replica Mancini con Berardi per Immobile, Insigne va a fare il centravanti. Dentro anche Pessina per Verratti e Toloi per l’esausato Emerson, con Di Lorenzo che passa a sinistra. La Spagna si riversa subito in avanti e sfiora il pari con un destro rasoterra dal limite di Olmo di poco fuori. Gli Azzurri, però, ribattono colpo su colpo e proprio il neo entrato Berardi impegna Unai Simon in diagonale su assist di Chiesa. L’attaccante del Sassuolo ci riprova a dieci dalla fine con un sinistro debole e centrale per il portiere. Sul capovolgimento di fronte arriva però il pareggio spagnolo firmato da Morata, dopo una bella combinazione al limite con il solito Dani Olmo. Nell’occasione distratti Barella nel perdere l’attaccante della Juve all’inizio dell’azione, poi Chiellini interviene in ritardo e per Donnarumma non c’è niente da fare. Subito il pareggio, l’Italia fa fatica a difendere e la Spagna prova a vincere la gara. Nel finale un paio di brividi nei pressi dell’area di rigore azzurra, ma il risultato non cambia. Si va ai supplementari.
Nel supplementare subentra la stanchezza, per la Spagna è la terza gara ai supplementari mentre per l’Italia è la seconda. Nonostante questo, le Furie Rosse danno l’impressione di averne di più e sfiorano ancora il vantaggio con una punizione velenosa del solito Dani Olmo smanacciata da Donnarumma. La difesa azzurra si salva in mischia. L’Italia sembra alle corde, la squadra di Luis Enrique continua a pressare alto e ad attaccare le fasce. Ci prova anche il neo entrato Llorente, sventa Jorginho. Nel secondo supplementare Mancini si gioca la carta Bernardeschi al posto di uno stremato Chiesa. Gli Azzurri provano a tirare fuori la testa, spinti anche dal pubblico di Wembley in larga maggioranza di fede azzurra. Prova a farsi vedere finalmente Berardi in un paio di circostanze, ma la Spagna si salva. Si va ai calci di rigore. Nella lotteria dal dischetto, decisiva la parata di Donnarumma su Morata dopo un errore iniziale di Locatelli. Del freddissimo Jorginho il rigore che ci manda in finale.
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