MILANO – Arrivano nuove smentite, ma i rumors non si placano. Per Borsa Italiana le indiscrezioni parlano di un taglio dei costi fino al 30% con 200 esuberi sui 700 dipendenti di Piazza Affari. Euronext, da ottobre 2020 nuovo proprietario, in cordata con Cassa depositi e prestiti e Intesa Sanpaolo, smentisce categoricamente. Borsa Italiana “è parte integrante del progetto europeo di Euronext, e non ci sarà alcun successo per Euronext in Europa senza la crescita del business di Borsa Italiana in Italia”, spiega una nota del gruppo proprietario delle Borse, oltre che di Milano, di Parigi, Bruxelles e Amsterdam. L’integrazione di Borsa Italiana con il progetto europeo di Euronext “è un’opportunità unica per sfruttare i punti di forza e l’alto livello di competenza dei team in Italia, e in tutte le sedi europee del gruppo combinato, a beneficio dei nostri clienti e per migliorare il finanziamento dell’economia reale in Italia e in Europa”, spiega ancora Euronext che ribadisce di essere “profondamente impegnato a far crescere le proprie attività in Italia”.
Euronext “sta realizzando il progetto di importanza cruciale per il business di trasferire a Bergamo, in Italia, il proprio core Data Center attualmente basato nel Regno Unito, che ospita tutti i flussi di trading azionario di Euronext e che rappresenta circa il 25% di tutti gli scambi azionari europei. Questa migrazione è il più grande investimento tecnologico avviato da Euronext dallo sviluppo della piattaforma tecnologica di trading Optiq”, prosegue la società.
I team di Euronext e del gruppo Borsa Italiana “stanno lavorando insieme per garantire la pianificazione e la realizzazione di numerosi progetti per far crescere il business del gruppo Borsa Italiana negli anni a venire”, in particolare “per sostenere lo sviluppo in Europa di Mts, Monte Titoli, CC&G, Elite e per rafforzare Milano come piazza di quotazione forte e competitiva”, conclude Euronext.
Intanto i sindacati minacciano di agire: “Non permetteremo che Euronext attui operazioni unilaterali sulla controllata Borsa italiana e sulle società del gruppo, facendo pagare ai lavoratori i propri obiettivi di profitto”, dichiara Riccardo Colombani, segretario generale di First Cisl. “Oggi più che mai – prosegue – abbiamo bisogno di un sistema creditizio e finanziario che sia al servizio dell’economia reale, in grado di favorire il rilancio degli investimenti e dell’occupazione. Non è quindi pensabile che, in società strategiche come Borsa italiana, si possa pensare di perseguire un piano industriale che non vada in questa direzione”.
Colombani spiega che il sindacato vigilierà “con estrema attenzione sugli sviluppi della vicenda, riservandoci di attuare tutte le misure necessarie e richiedendo anche il coinvolgimento della istituzioni, se necessario. Peraltro come ha osservato un anno fa il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Borsa Italiana è ‘un’istituzione che può svolgere un ruolo significativo nella ripartenza del Paese, nel quadro europeo di completamento del mercato dei capitali'”.
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