MILANO (LaPresse) – L’olandese Frans Timmermans è ufficialmente lo Spitzenkandidat dei socialisti europei, il candidato per la guida della Commissione europea alle elezioni di maggio. Solo in corsa dopo il ritiro dello slovacco Maros Sefcovic all’inizio di novembre, il 57enne ex ministro degli Esteri olandese è stato nominato per acclamazione “candidato comune” dai delegati nell’11esimo Congresso del Pse a Lisbona.
Europee, Timmermans è il candidato ufficiale del Pse
“Sono consapevole del peso che ho sulle spalle, ma con questa famiglia dietro di me non posso sbagliare”. Lo ha detto Timmermans prendendo la parola dopo i capi di governo socialisti, il maltese Joseph Muscat, lo spagnolo Pedro Sanchez e il portoghese Antonio Costa.
La sfida non è da poco, stando ai sondaggi poco lusinghieri che circolano. Secondo gruppo al Parlamento europeo dietro al Partito popolare europeo, ai socialdemocratici dovrebbero andare 140 seggi contro i 183 del Ppe. Mentre pende l’incognita sul risultato che faranno i populisti. La maggioranza per eleggere il proprio candidato è di 353 voti.
L’era post-Juncker
Nella corsa per la successione a Jean-Claude Juncker a capo della Commissione, Timmermans dovrà sfidare il tedesco Manfred Weber, designato all’inizio di novembre leader del Ppe, che non ha abbandonato questa posizione dal 2004. In occasione delle elezioni europee del 2014 è stata introdotta l’indicazione del futuro presidente della Commissione europea, il sistema cosiddetto degli ‘Spitzenkandidaten’, da parte di tutti i partiti politici europei.
La candidatura sarà sottoposta al varo del Parlamento europeo
La candidatura del presidente della Commissione, che poi dovrà essere votato dal Parlamento europeo, sarà presentata dal partito politico europeo risultato vincitore. Come è avvenuto per l’elezione di Juncker. Il Parlamento europeo si è espresso più volte a favore di questa prassi e ha introdotto il sistema dei candidati capilista. Ciascun partito politico europeo presenta un candidato alla carica di presidente della Commissione. E il partito che ottiene il maggior numero di voti alle elezioni può proporre il candidato del Parlamento per tale carica.