ROMA – Il risultato delle Europee rappresenta uno spartiacque tra il primo anno di governo gialloverde e il futuro dell’esecutivo in cui gli equilibri tra Lega e M5S sono destinati a cambiare.
I vicepremier
Il voto delle Europee cambia il rapporto di giocoforza tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio, il primo uscito rafforzato dal voto per le Europee grazie al 34% dei consensi ottenuti, il secondo indebolito con il 17%. Il leader leghista ha raddoppiato i voti, il capo politico del M5S li ha dimezzati. Di Maio resta il partner di maggioranza del governo gialloverde, ma Salvini può rivendicare maggiore peso politico grazie al risultato elettorale.
Il nodo dossier
Dando per buono quanto dichiarato da entrambi i vicepremier subito dopo il risultato delle Europee: “Il governo andrà avanti”, è chiaro che da oggi parte la fase due del governo gialloverde. I leghisti sono pronti a mettere sul tavolo dossier indigesti ai 5 Stelle: riduzione tasse, autonomia, tav, sblocca cantieri, decreto crescita e sicurezza bis.
Di Maio capo politico dimezzato
Per il ministro del Lavoro è iniziata la fase più complicata. I big del Movimento, nonostante la debacle alle Europee, non ne hanno chiesto le dimissioni, alcuni tra i dissidenti come Elena Fattori si, ma è chiaro che si aspettano un cambio di rotta. Prese di posizioni nette. Alessandro Di Battista è stato chiaro: “L’atteggiamento da mantenere con la Lega è quello dell’ultimo mese e mezzo”. Ossia di opposizione alla Lega pur governandoci insieme.
Il cerino in mano
Salvini vuole lasciare Di Maio col cerino in mano, le sorti del governo gialloverde dipenderanno dal rispetto del contratto di governo che contiene i provvedimenti della discordia. Se i pentastellati non permetteranno l’autonomia, piuttosto che la flat tax la crisi sarà inevitabile così come la decisione sulle sorti del governo del cambiamento. Salvini è in posizione di forza e aspetta che il M5S imploda. Non sarà lui a staccare la spina, non ora, ma ‘lavorando ai fianchi’ sfinirà Di Maio messo all’angolo tanto dal socio di governo quanto dai suoi.