TORINO – Un governo del centrodestra. In Italia e in Piemonte. E’ l’obiettivo a cui guarda Silvio Berlusconi in una giornata di campagna elettorale che si chiude con una doccia fredda. C’è anche lui tra i 5 candidati alle europee risultati non conformi al codice di autoregolamentazione della Commissione Antimafia, perché rinviati a giudizio o con dibattimento in corso. Gli altri quattro sono esponenti di Forza Italia ed uno di CasaPound.
Berlusconi sostiene il candidato alle regionali piemontesi
In deroga a una campagna elettorale condotta prevalentemente in televisione – il suo terreno di gioco prediletto, questa volta reso obbligato dai recenti problemi di salute – Berlusconi arriva a Torino per sostenere Alberto Cirio, il candidato presidente alle regionali espresso da Forza Italia.
Il voto che cambierà lo scenario italiano
Il leader azzurro lo ribadisce più volte: il voto di domenica 26 maggio dovrà servire per far cadere l’attuale governo giallo-verde. Tornando a elezioni possibilmente a settembre e portando così a un esecutivo di centrodestra. Anche perché, la lealtà del leader leghista Matteo Salvini al governo con i 5 stelle “è solo un’affermazione elettorale”. Il vero contratto di governo è stato siglato tra le forze di centrodestra in vista delle elezioni del 2018. Molto prima, quindi, di quello sottoscritto con i 5 Stelle.
Le accuse al governatore Chiamparino
In Piemonte, poi, le elezioni dovranno servire per tentare di conquistare l’ultima regione del Nord finora guidata dal centrosinistra. La regione “è rimasta indietro negli ultimi cinque anni rispetto a Lombardia e Veneto per tenore di vita. Adesso anche qui si può svoltare”, ha dichiarato durante un blitz nel centro di Torino in cui non ha perso tempo ad attaccare il governatore uscente, Sergio Chiamparino.
“Il titolare attuale della Regione ha cercato di attirare la simpatia dei piemontesi. Ricordo l’avversione che aveva per la Tav e ora è il più grande sostenitore. Chiamparino ha cambiato opinione più volte”, ribadisce accusando anche la sindaca 5 stelle Chiara Appendino: “Da quando c’è lei Torino ha fatto passi indietro e i negozi fanno più fatica e chiudono”.
La candidatura di Cirio
Berlusconi si è molto battuto per riuscire a spuntare la candidatura piemontese di Cirio, suo beniamino ed europarlamentare forzista rispetto alle mire di Salvini. Che avrebbe voluto un nord in mano interamente alla Lega (dopo Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia).
Archiviata la visita al cantiere Tav di Chiomonte, nonostante le promesse pre elettorali, il Cavaliere punta su una location meno impegnativa. Il centro di una città che in questa campagna elettorale è stata sostanzialmente ignorata dai leader nazionali del centrodestra (il vicepremier sarà venerdì a Vercelli e nel Verbano Cusio Ossola).
La stoccata a Confindustria
Da Torino poi Berlusconi non perde tempo neanche per attaccare Confindustria, invitandola a cambiare ritmo nel confrontarsi con il governo. “Siamo arrivati a una Confindustria che soltanto per un invito del presidente del Consiglio a Palazzo Chigi plaude alla voglia del governo di fare riforme e cambiamenti”, commenta suscitando la subitanea risposta del presidente piemontese degli industriali Fabio Ravanelli che ricorda all’ex premier come l’organizzazione sia apartitica.
“Confindustria non plaude a questo governo come non plaude a nessun governo. Di volta in volta esprimiamo un giudizio sui provvedimenti economici adottati e siamo lieti di applaudirli quando riteniamo possano fare il bene delle imprese e dell’Italia”, rispedisce al mittente il numero uno del Piemonte auspicando che dopo il voto di domenica si esaurisca una fase di campagna elettorale permanente per concentrarci sulle scelte necessarie a far ripartire per davvero il Paese.
(LaPresse/di Valentina Innocente)