Europee, Renzi: “Il Pd farà peggio del 2014 ma meglio del 2018, tanti torneranno a casa”

Per l'ex premier sarà un segnale positivo per il centrosinistra

Foto Ivan Benedetto/LaPresse in foto Matteo Renzi

MILANO – “Il Pd ha scelto una strategia di coinvolgimento e inclusione: andremo peggio del 2014, ma meglio del 2018. E dunque questo sarà un segnale positivo per il centrosinistra”. Così il senatore ed ex segretario del Pd Matteo Renzi in un’intervista a Repubblica, a proposito delle Europee. “Fare previsioni è rischioso. Penso che il governo uscirà ridimensionato rispetto ai sondaggi trionfanti di questi mesi, ma ancora non abbattuto”, aggiunge, quello tra Di Maio e Salvini è un “gioco delle parti, sulla pelle del Paese. Ma quando dopo la legge di Bilancio metteranno le mani nelle tasche degli italiani l’incantesimo populista si spezzerà”.

“Zingaretti – rimarca Renzi – ha tenuto insieme tutti e questo è un suo merito, oggettivo. Voteranno Pd persone che lo scorso anno hanno votato altro: D’Alema e Bersani votarono Leu, Casini votò la Lista Popolare, Calenda votò la Bonino, persino Prodi non votò il Pd ma una lista creata ad hoc per l’occasione. Tutti costoro ‘tornano a casa’: si parte da una base che lo scorso anno stava intorno al 25%. Mi sembra che questo obiettivo indicato dal segretario con le primarie sia riuscito. Per il futuro vedremo che cosa servirà ancora. Ma intanto è un inizio”.

“Salvini e Di Maio hanno vinto con promesse farlocche e una campagna elettorale vergognosa, inquinata dal fango delle fake-news. Noi abbiamo solo impedito che nascesse un’alleanza tra Pd e Cinque Stelle e ne vado fiero. Da un lato abbiamo salvato l’onore del Pd: mai stare con chi fa i condoni a Ischia, blocca la Tav, tentenna sui vaccini, scappa sulle unioni civili, sta con Farage al Parlamento europeo. Dall’altro abbiamo consentito all’Italia di non avere un bipolarismo populista guidato da Lega e Cinque Stelle. Non si svende un patrimonio ideale per una poltrona da sottosegretario o per le ambizioni di qualche vecchio notabile di fare finalmente il presidente della Camera. Per me questa è politica, non popcorn”, sottolinea Renzi.

“Di Maio dice tutto e poi il suo contrario. È riuscito a chiedere la domenica l’impeachment di Mattarella per alto tradimento e il giovedì era al Colle a giurare ringraziando ‘l’angelo custode’ Mattarella. Voleva uscire dall’euro, adesso attacca i sovranisti. Ha una storia culturale di destra e ora si finge rivoluzionario. Lui non ha idee da difendere: deve solo seguire l’algoritmo della Casaleggio. Non consiglio alleanze con chi ha la stessa credibilità di una moneta da tre euro”.

“Cos’è la sinistra? Per me – sottolinea Renzi – è sinistra far pagare le tasse a tutti e ridurle ai cittadini onesti, come abbiamo fatto con il canone Rai e con la digitalizzazione del fisco. Per me è sinistra creare lavoro, come abbiamo fatto con il Jobs Act. Riconoscere diritti come per le unioni civili, il terzo settore, la cooperazione internazionale, il dopo di noi, l’autismo, il caporalato, la responsabilità civile dei magistrati. Per me è sinistra l’unico governo della storia con metà donne. Ripescare un barcone in fondo al mare per dare un nome e una tomba ai nostri fratelli migranti. A qualcuno tutto questo sembrava poco di sinistra: quel qualcuno adesso è responsabile del governo Salvini-Di Maio”.

(LaPresse)

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