MILANO – È Matteo Salvini il candidato più votato alle elezioni europee 2019. In tutte e 5 le circoscrizioni il leader della Lega batte la concorrenza degli avversari, ma soprattutto vince il ‘derby’ interno al centrodestra con Silvio Berlusconi, anche se il Cav è capolista ovunque tranne che al centro, dove ha lasciato il posto al suo vice, Antonio Tajani. In totale sono 2.339.219 le preferenze conquistate in tutta Italia dal ministro dell’Interno, contro le 561.748 del presidente di Forza Italia.
Calenda è il più votato del Pd
Nel Partito democratico il più votato è Carlo Calenda, seguito a ruota dall’ex sindaco di Milano, Giuliano Pisapia. Tra i dem bene anche il medico di Lampedusa, Pietro Bartolo, e l’ex procuratore antimafia, Franco Roberto. Niente da fare, invece, per i due Mussolini candidati a queste consultazioni, Alessandra tra le file di Forza Italia e Caio Giulio Cesare in quelle di Fratelli d’Italia. Giorgia Meloni, però, conquista consensi, soprattutto al Meridione. Male quasi ovunque i candidati del M5S, eccezion fatta dell’ex Iena, Dino Giarrusso, e dell’europarlamentare uscente, Ignazio Corrao, che superano le centomila preferenze.
Nord-ovest
Nella circoscrizione nord-occidentale, il più ‘amato’ è Salvini con 695.935 voti, inseguito a diverse lunghezze di distanza, però, da Giuliano Pisapia (269.389). Sul terzo gradino del podio si posiziona Berlusconi (187.575), che alle sue spalle stacca Irene Tinagli (106.620) e Pierfrancesco Majorino (93.444) del Pd-Siamo Europei e Meloni (92.840). Il primo nome del Cinquestelle è quello di Eleonora Evi, con 17.063 preferenze. Il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, candidato con +Europa-Italia in Comune, nonostante i 21.875 consensi non riesce comunque a entrare, visto che la sua forza politica non ha superato la soglia di sbarramento del 4% a livello nazionale.
Nord-est
Anche nel collegio nord-orientale l’Italia sceglie il vicepremier e segretario del Carroccio: sono 551.315 i cittadini che hanno scritto il suo nome sulla scheda elettorale. Al secondo posto si piazza a sorpresa Calenda, con 276.413 preferenze. Terzo è invece Herbert Dorfmann, del Sudtiroler Volkspartei (100.441), che batte anche Berlusconi (95.547). Giorgia Meloni (74.976). Va male l’ex presidente della Camera, Irene Pivetti (FI), che convince solo 9.115 elettori. Va meglio nei numeri, non nella sostanza, alla ‘transfuga’ forzista Elisabetta Gardini (14.669), candidata da FdI. Il primo del Movimento è Marco Zullo, con 16.046 voti.
Centro
È nella circoscrizione centrale che il Partito democratico guadagna posizioni, grazie agli exploit della renziana Bonafè (159.266), di Bartolo (127.811) e dell’eurodeputato uscente, David Sassoli, con 119.502 preferenze. ‘Mr Preferenze’ resta ovviamente Salvini (492.893), mentre non passa Emma Bonino, che comunque porta a casa la soddisfazione personale di aver ottenuto 44.105 consensi.
In Forza Italia Tajani è il più votato (63.551), ma è il presidente di FdI, Giorgia Meloni, a fare il salto con 120.324 consensi. Nelle file dei pentastellati Fabio Massimo Castaldo conquista la fiducia di 40.951 cittadini, mentre è ancora sul filo l’elezione del sindaco uscente di Livorno, Filippo Nogarin (29.696). Niente da fare nemmeno per la ‘candidata col pancione’, la dem Alessia Centioni, e per l’ispiratore di Pdf, Mario Adinolfi, che raggranella solo 3.197 consensi.
Sud
La vera sorpresa per il numero uno del Carroccio è l’affermazione nel Mezzogiorno d’Italia, con 357.444 voti. Al secondo posto c’è Silvio Berlusconi, che porta in dote al Ppe i suoi 187.856 consensi, seguito dall’ex procuratore Antimafia, Franco Roberti (Pd), con 149.553, e il duo di FdI, Meloni con 128.616 e Raffaele Fitto (87.774). Più votata tra i Cinquestelle risulta, invece, Chiara Maria Gemma (86.417).
Isole
Quasi ‘fuori concorso’ Matteo Salvini (241.632), a inseguirlo sono Bartolo (135.907) e Caterina Chinnici (113.248) del Partito democratico. ‘Doppietta’ anche per il M5S con l’ex ‘Iena’, Giarrusso (117.211 consensi) e Ignazio Corrao (115.820). Il Cav si ‘ferma’ a 90.770 e Meloni a 63.564.
(LaPresse/di Dario Borriello)