CASERTA – Ormai le Europee sono alle porte e non è più tempo di nascondersi. Fratelli d’Italia farà corsa di testa per cercare di replicare i risultati delle ultime Politiche e confermarsi come partito dominante della scena italiana. Lo farà, però, con tutte le sue contraddizioni interne, con anime diverse che proveranno comunque a dare un contributo al partito di Giorgia Meloni. L’esperienza di governo rafforza Fdi, è chiaro, ma negli anni la costruzione della classe dirigente non si è completata e quindi restano posizioni profondamente diverse. Una delle anime del partito meloniano, in ogni caso, quella che fa riferimento al viceministro Edmondo Cirielli (a sinistra), correrà con un proprio candidato che è il consigliere regionale Alberico Gambino. Negli incontri che si sono tenuti nelle ultime 24 ore, nessuno si nasconde più. E c’è chi, come il candidato uscito sconfitto dal congresso di Napoli, Diego Militerni, ha pubblicato, sotto una foto di gruppo, questa frase: “Tutti uniti a sostegno di Alberico Gambino”. Zero dubbi, quindi. Ma c’è anche chi il congresso napoletano lo ha vinto, come Marco Nonno, e tutta un’area in Fratelli d’Italia che potrebbe presentare un candidato diverso. Si vedrà. Nel Pd, invece, si sta muovendo sempre di più Lello Topo (a destra), che sarà con ogni probabilità il candidato deluchiano, specie dopo che il Pd ha voltato le spalle al governatore, a livello nazionale, sul terzo mandato. Si parla con insistenza di una candidatura di Sandro Ruotolo, che andrebbe a rappresentare l’area Schlein. Una motivazione in più, per De Luca, per spingere la corsa di Topo. Per il resto i partiti sembrano temere queste Europee. Le due principali forze politiche di centrodestra e centrosinistra, nel giro di poche ore, hanno espresso la medesima posizione. ““Per noi il risultato minimo alle prossime elezioni Europee è rappresentato dai voti che abbiamo preso alle ultime politiche”, ha detto Giovanni Donzelli, deputato e responsabile nazionale dell’organizzazione di Fratelli d’Italia. “In politica ho imparato che il risultato ideale è quello di giocare sempre per vincere. Il minimo sindacale per noi è il risultato delle ultime politiche (19%)”, ha spiegato Marco Furfaro, deputato del Partito democratico e responsabile delle Iniziative politiche. Per altro lo hanno detto nella stessa sede. E pensare che c’è chi dice che Fdi e Pd non sono d’accordo su nulla.
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