Europei Monaco, delusione Stano nella marcia: “Non sono invincibile”

La fatica e il sudore questa volta non si tramutano in una medaglia.

Massimo Stano, of Italy, crosses the finish line to win the men's 20km race walk at the 2020 Summer Olympics, Thursday, Aug. 5, 2021, in Sapporo, Japan. (AP Photo/Shuji Kajiyama)

MONACO – La fatica e il sudore questa volta non si tramutano in una medaglia. Massimo Stano incappa in una giornata no a Monaco e deve dire addio al sogno di eguagliare Alberto Cova, l’unico atleta italiano a poter vantare in bacheca l’oro olimpico, mondiale ed europeo all’aperto. Il marciatore pugliese inciampa sul circuito cittadino con arrivo a Odeonsplatz, in pieno centro, e interrompe la magica striscia di vittorie negli appuntamenti più importanti. Dopo il trionfo ai Giochi di Tokyo nella 20 km e quello di un mese fa ai Mondiali di Eugene nella 35, l’Europeo si rivela una trappola in cui l’azzurro finisce dentro con entrambi i piedi, chiudendo all’ottavo posto, a oltre due minuti (2’07) dal vincitore, lo spagnolo Alvaro Martin, che bissa il successo di quattro anni fa a Berlino. L’Italia si consola, in parte, con i buoni piazzamenti di Francesco Fortunato e Valentina Trapletti, entrambi quinti ma lontani dalla zona podio.

“Sembra semplice, invece è più difficile”, aveva avvertito alla vigilia il campione olimpico. Sembravano parole di circostanza, per colui che si presentava a pieno diritto come il favorito nella gara riservata agli atleti del Vecchio Continente. Invece, dopo un forcing tentato attorno a metà corsa, Stano ha perso contatto dai migliori tra il 12° e il 13° chilometro. Naufragando nel finale, complici anche alcuni crampi addominali. “Sono delusissimo”, ha ammesso l’azzurro senza comunque rinunciare al senso dell’umorismo e della battuta facile (“senza giapponesi non mi sento motivato, per l’Europeo di Roma chiederò se è possibile averli”) che lo contraddistingue. Non manca in ogni caso un momento di commozione, in cui la voce si spezza, al termine di una fatica di quasi un’ora e mezza. “A un certo punto ho pensato di fermarmi – ha rivelato l’atleta pugliese – Ma non volevo e l’ho portata a termine perché quando indosso la maglia dell’Italia devo difenderla fino alla fine. Ho cercato di resistere il più possibile”.

Le gambe però questa volta non l’hanno supportato e così, soprattutto in vista del doppio impegno al Mondiale della prossima estate a Budapest, nei 20 e nei 35 km, il flop bavarese diventa spunto di riflessione per programmare i piani futuri. “Qualcosa non ha funzionato, le gambe non rispondevano come dovevano – ha proseguito il marciatore nella sua analisi – Dobbiamo capire cosa è successo in questo mese. C’è qualcosa che dobbiamo cambiare probabilmente, ma adesso non è il momento e il luogo per fare questi ragionamenti. Ho dato il massimo, oggi valevo questo. Non si è invincibili purtroppo, ma meglio oggi che a Eugene”. Il bello di Stano da Grumo Appula in fondo è proprio questo: trovare un motivo per sorridere anche in una giornata storta.

Dell’inviato Alberto Zanello

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