ROMA – Passate le stelle di San Lorenzo, Roma attende adesso quelle del nuoto, pronte ad illuminare un Europeo da primato. L’Italia si presenta alla rassegna continentale con numeri record e aspettative mai così alte, al punto che la madrina dell’evento, la ‘Divina’ Federica Pellegrini, si è sbilanciata convinta che il team azzurro possa superare la quota dei 10 ori. Un risultato alla portata del gruppo, reduce da un Mondiale esaltante e che non nasconde l’ambizione di vincere il medagliere. Sarebbe una prima assoluta ma soprattutto, al di là dell’aspetto meramente numerico, il completamento di un percorso che il movimento azzurro ha portato avanti da anni mostrandosi sempre protagonista a livello continentale. E’ da Budapest 2010 che l’Italia ad ogni edizione biennale ha incrementato il proprio bottino, arrivando all’apice due anni fa sempre a Budapest salendo per 44 volte sul podio con 10 ori.
Ora c’è voglia di dare un’ulteriore spinta e lo farà grazie a super assi come Gregorio ‘Magno’ Paltrinieri (che si farà in… cinque, tra 800, 1500 sl e le tre prove in acque libere), il primatista mondiale dei 100 rana Nicolo Martinenghi (senza il nemico numero uno, il britannico Adam Peaty), Alessandro Miressi atteso al grande acuto nei 100 sl, la stella Benedetta Pilato regina nei 100 rana e la più decorata Simona Quadarella sugli 800 e 1500 sl. Sono gli azzurri di punta di un team che può conquistare titoli anche nel sincro con la coppia mista Minisini-Ruggiero, e nei tuffi con quella tutta romana Pellacani-Santoro.
A dare la misura di quanto sia ambiziosa questa Italia bastano le parole di Federico Burdisso, bronzo olimpico nei 200 farfalla e prossimo alla laurea in Statistica e Matematica. “Siamo una squadra di giovani uniti e tutti amici, sappiamo divertirci e comandare in vasca. Anche nei prossimi anni ci saremo”, ha spiegato l’azzurro che indica nell’Europeo una tappa di passaggio visto che l’obiettivo principale, e non solo il suo, è Parigi 2024. “Ci apprestiamo a vivere un grande appuntamento in casa e le motivazioni non possono che essere al massimo. I risultati del mio amico Thomas Ceccon ai Mondiali, inoltre, mi hanno trasmesso un’ulteriore carica”, ha aggiunto Burdisso nel giorno della presentazione ufficiale dell’evento che vedrà esclusi gli atleti russi e bielorussi.
Tra gli atleti in prima fila ci sono David Popovici, il baby romeno che in 12 mesi (dopo il debutto negli Europei jr), si è preso il mondo nei 100 e 200 sl; Sara Sjostrom, la svedese campionessa olimpica, sedici volte campionessa del mondo tra vasca lunga e corta e ventisei volte campionessa d’Europa tra lunga e corta (che proprio a Roma debutto nel 2009 a 16 anni); l’ungherese Katinka Hosszu, tre volte campionessa olimpica, ventisei volte mondiale e trentacinque europea, e la ventenne ucraina Marta Fjedina, campionessa mondiale e cinque volte europea del nuoto artistico che gareggerà con la morte nel cuore. L’invasione russa in Ucraina ha cambiato abitudini, sogni e prospettive ma non la voglia di vincere. “Tutte noi della squadra ci teniamo a ringraziare il presidente Paolo Barelli e la Federazione Italiana Nuoto per averci ospitato e dato la possibilità di continuare ad allenarci nel momento peggiore della nostra storia. Se oggi siamo qui è anche grazie a loro. Siamo orgogliose ed emozionate di rappresentare il nostro Paese e di farlo soprattutto qui a Roma, che è diventata la nostra seconda casa”, ha dichiarato l’ucraina non nascondendo emozione mista a rabbia. “La guerra? I russi hanno distrutto le nostre case, separato le nostre famiglie. Non è possibile, è tremendo. Spero finisca quanto prima perché ogni giorno la gente muore e le città vengono distrutte”. L’Europeo di Roma servirà a strapparle un sorriso.
di Luca Masotto