MILANO – Nel secondo trimestre 2022 l’economia italiana è cresciuta di più rispetto alla media dell’area euro e dell’Unione Europea. L’1% di crescita congiunturale del Pil del nostro Paese è stato rilevato dall’Eurostat, l’Istituto Europeo di Statistica, per il quale – nello stesso periodo – la crescita stimata per l’eurozona e per l’Unione Europea è stata infatti dello 0,6%. L’Eurostat segnala inoltre come la crescita della nostra economia si sia attestata al +4,6% su base annuale, dunque rispetto al secondo trimestre 2021.
In crescita, sia a livello di area euro che di Unione Europea, c’è anche l’occupazione. Sempre secondo l’Eurostat, il numero di nuovi occupati è infatti aumentato dello 0,3% nel secondo trimestre 2022 rispetto al trimestre precedente, mentre su base annua la crescita è stata del 2,4% rispetto al secondo trimestre 2021.
Dati la cui positività contrasta però con i segnali negativi che arrivano dal settore delle imprese. Il numero di nuove registrazioni nell’Unione Europea cala infatti dell’1,2% nel secondo trimestre 2022, in un trend che prosegue da inizio anno. Anche nel primo trimestre dell’anno corrente si era infatti registrato un calo del 2,3% rispetto agli ultimi tre mesi del 2021.
Influiscono in questa dinamica, senza dubbio, la difficoltà e la paura ad entrare in un ambiente economico segnato da forte inflazione e da sfiducia diffusa tra i consumatori. Elementi che contribuiscono a definire anche il dato delle dichiarazioni di fallimento delle imprese, che per il quarto trimestre consecutivo aumentano, spiega sempre l’Eurostat, segnando un +2,2% su base trimestrale tra aprile e giugno 2022.
Del resto, le informazioni che giungono da oltreoceano mostrano lo stesso quadro di difficoltà dell’economia. Negli Stati Uniti, come affermato dal Dipartimento del Commercio, le vendite al dettaglio sono rimaste invariate a luglio 2022 rispetto al mese precedente. Testimoniando anche in questo caso l’impatto combinato della crescita dell’inflazione e dell’aumento dei tassi di interesse deciso dalla Federal Reserve: due elementi che potrebbero influire negativamente nei prossimi tempi sulle prospettive economiche globali.
di Michele Mastandrea