MILANO – “L’ingiustificata aggressione della Russia all’Ucraina continua a gravare sull’economia in Europa e oltre i suoi confini. Si ripercuote sul commercio, causa carenze di materiali e contribuisce alle quotazioni elevate dell’energia e delle materie prime. Questi fattori seguiteranno a pesare sulla fiducia e a frenare la crescita, specialmente nel breve periodo. Nondimeno, vi sono le condizioni perché l’espansione economica proceda, grazie alla riapertura in corso delle attività economiche, al vigore del mercato del lavoro, al sostegno di bilancio e al risparmio accumulato durante la pandemia. Una volta venute meno le attuali circostanze negative, l’attività economica dovrebbe tornare a segnare un aumento”. Lo si legge nelle decisioni di politica monetarie della Bce pubblicate dopo l’ultimo meeting, secondo cui “questo scenario trova sostanzialmente riscontro nelle proiezioni degli esperti dell’Eurosistema, che anticipano una crescita annua del PIL in termini reali del 2,8% nel 2022 e del 2,1% nel 2023 e nel 2024. Rispetto alle proiezioni di marzo, le prospettive sono state riviste significativamente al ribasso per il 2022 e il 2023, mentre per il 2024 sono state corrette al rialzo”.
LaPresse
Eurozona, Bce: taglio stime Pil al 2,8% in 2022, 2,1% in 2023 e 2,1% in 2024
"L'ingiustificata aggressione della Russia all’Ucraina continua a gravare sull’economia in Europa e oltre i suoi confini".