ROMA – L’associazione Luca Coscioni e il comitato promotore del referendum per la legalizzazione dell’eutanasia hanno depositato questa mattina presso la Corte di Cassazione, a Roma, oltre un milione e duecento mila firme raccolte in tre mesi.
“Non ci sono arrivati i partiti ci può arrivare il popolo – commenta soddisfatto Marco Cappato dell’Associazione Luca Coscioni -. Gli italiani chiedono che finalmente si possa decidere di non dover più imporre, contro la volontà del malato, la sofferenza come una tortura insopportabile. Poter decidere tra l’eutanasia clandestina che c’è già in Italia e quella legale, fatta di regole, responsabilità, conoscenza, ovviamente assistenza, per chi vuole vivere, e rispetto della decisione chi non lo vuole più”.
L’iniziativa referendaria riapre il dibattito sul fine vita, con il presidente della Conferenza episcopale Gualtiero Bassetti che tuona: “Suscita una grave inquietudine la prospettiva di un referendum per depenalizzare l’omicidio del consenziente”. “Nessuna compassione nell’aiuto a morire”, chiosa il cardinale, secondo il quale “non dobbiamo cedere di fronte a questa cultura dello scarto ma opporre invece una cultura della vita”. E ai medici cattolici raccomanda di non “chinare la testa di fronte al male comandato da una legge ingiusta”: “Oggi sembra quanto mai necessario richiamare questi principii: occorre sempre difendere l’irrinunciabile valore e l’intrinseca dignità della vita umana dal suo inizio al suo naturale compimento”.
Due terzi delle firme sono state raccolte fisicamente su carta in tutte le province italiane, grazie a una rete capillare di 13.000 volontari, ma è anche stata la prima campagna al mondo a beneficiare della firma digitale, con 387.921 sottoscrizioni arrivate via web. “La firma digitale rappresenta un’innovazione a servizio di partecipazione e democrazia – sottolinea Cappato -. È digitale un terzo delle firme raccolte per il referendum per l’eutanasia. Non credo ci sia da avere paure al riguardo”.
In piazza, davanti alla Suprema Corte, i vertici dell’Associazione Luca Coscioni hanno tenuto una manifestazione, alla quale c’erano tra gli altri Filomena Gallo, segretario nazionale, Mina Welby e Marco Gentili, co-presidenti, Valeria Imbrogno, compagna di Fabiano Antoniani (Dj Fabo) e coordinatrice del Numero Bianco sul fine vita, insieme a tanti volontari che si sono mobilitati durante l’estate per la raccolta firme di questa campagna referendaria.
Il quesito passerà al vaglio della Consulta. Se ammissibile, verrà fissata la data del referendum.
di Alessandra Lemme