Città del Vaticano, 18 apr. (LaPresse) – “Non capisco l’italiano, ma ho capito che ha detto a uno dei suoi colleghi di iniziare immediatamente a chiedere l’asilo per Alfie”. Lo dice Thomas Evans, papà del piccolo Alfie, parlando con alcuni giornalisti in piazza San Pietro, dopo l’incontro privato con Papa Francesco avuto questa mattina. I genitori del bimbo di Liverpool stanno lottando per non far staccare i macchinari che tengono in vita il figlio, affetto da una grave patologia neurologica. “Non so se avremo l’asilo – ha spiegato – so solo che il Papa ha iniziato ad agire.
l’ho visto molto emozionato”. Secondo l’uomo, Alfie è “stabile, può volare in Vaticano, dove la gente lo vuole, i dottori e l’ospedale lo vogliono, ha un supporto fantastico. Non sta per morire”.
– “Ho detto al Papa cosa sta accadendo in Inghilterra – racconta ai cronisti che lo intercettano -, dove discriminano i disabili. Ho ricordato che nessuno ha diritto di portare via la vita di nessuno, solo Dio può. Il Papa è stato d’accordo con me, lui capisce che nessun dottore, nessun genitore, nessun giudice ha diritto di portare via la vita di un figlio”. In Inghilterra “la Chiesa non è venuta a visitare Alfie e in tutto il Paese nessuno se ne interessa”.