Ex Ilva, il governo chiede tempo per il negoziato. Accordo azienda-fornitori

Intanto da Taranto c'è una buona notizia: l'azienda ha garantito il pagamento delle spettanze a tutte le aziende creditrici delle fatture scadute al 31 ottobre

Stabilimento siderurgico dell'Ilva a Taranto
Foto Vincenzo Livieri - LaPresse

ROMA – Prosegue all’insegna di piccoli segnali positivi la trattativa Governo-ArcelorMittal sull’ex Ilva. Se venerdì scorso l’azienda aveva cambiato parzialmente rotta rispetto al recesso, da Taranto arriva la conferma dell’accordo per il pagamento dei fornitori. E, particolare non trascurabile, spunta anche l’ipotesi di un rinvio della battaglia giudiziaria tra commissari e colosso franco-indiano.

Tutto si gioca a Palazzo Chigi

Tutto però ruota attorno a Palazzo Chigi: Giuseppe Conte ha preso in mano le redini del dossier ed è deciso a salvare le acciaierie e i quasi 20mila contratti in ballo tra dipendenti diretti e mondo dell’indotto. Come? Negando qualsiasi “soluzione al ribasso” e “salvaguardando al massimo il livello occupazione e tutelando quanto più possibile la salute, l’ambiente e la sicurezza sul lavoro”. Lo ha spiegato il premier nel corso del suo intervento all’assemblea Anfia allo stabilimento Fca di Melfi. Si lavora ancora a carte semicoperte, certo, e Mittal si è limitata a parlare di incontro “costruttivo”.

Il caso Ilva

Ma, non si può negare come si tratti di una base importante dopo le settimane di gelo tra le parti e Conte lo sottolinea: “Mittal ora ha una posizione totalmente diversa. Abbiamo aperto il negoziato, ma ora questo negoziato deve svilupparsi con tranquillità”. Il dossier è molto complesso e il Governo conferma a più livelli che, qualora l’azienda confermasse il suo impegno per produrre acciaio in Italia, è già pronto nel cassetto un “coinvolgimento pubblico”. Con ammortizzatori sociali, partecipate e magari bussando alla porta di Cdp, finora molto tiepida sulla vertenza anche per i veti delle Fondazioni bancarie. Secondo il numero 1 dell’esecutivo un nuovo timing è già tracciato: “Abbiamo bisogno di qualche settimana di tempo”, verosimilmente un mesetto.

L’azienda garantisce i pagamenti

Intanto da Taranto c’è una buona notizia: l’azienda ha garantito il pagamento delle spettanze a tutte le aziende creditrici delle fatture scadute al 31 ottobre. I primi bonifici dovrebbero arrivare – a quanto dichiarato dai referenti aziendali – a partire dalla giornata di domani, data in cui ad incontrarsi saranno di nuovo Confindustria Taranto, la delegazione del presidio dell’indotto e l’ad Lucia Morselli. Mittal si è inoltre impegnata a garantire i crediti in scadenza secondo le cadenze contrattuali. Un risultato incoraggiante, dopo giorni di proteste ed una settimana di presidio permanente davanti ai cancelli dell stabilimento siderurgico per lavori non pagati da circa tre mesi.

Mercoledì l’udienza per il ricorso dei commissari

Intanto proprio mercoledì è attesa a Milano l’udienza per il ricorso d’urgenza dei commissari: secondo quanto si apprende, gli stessi legali dell’amministrazione straordinaria potrebbero chiedere un rinvio. Parallelamente è stata depositata a Taranto l’istanza per una proroga della messa in sicurezza dell’Altoforno 2 per superare la deadline del 13 dicembre fissata dall’autorità giudiziaria.

(LaPresse/di Alessandro Banfo)

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